Libia e Kazakistan: risultati contrastanti degli sforzi produttivi nell’alleanza OPEC+

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Secondo l’ultimo rapporto di S&P Global Commodity Insights, a ottobre l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi partner (OPEC+) hanno aumentato la produzione di petrolio greggio di 30.000 barili al giorno (bpd). Questo aumento è dovuto principalmente ad un aumento di 420.000 b/g in Libia, compensato da una significativa riduzione dal Kazakistan, nonché da diminuzioni più moderate in Iraq e Iran.

Il ruolo della Libia e le sue questioni interne

La Libia ha aumentato significativamente la sua produzione dopo la fine, il 3 ottobre, del blocco petrolifero causato dal dissenso politico attorno alla leadership della banca centrale. Tuttavia, nonostante questa ripresa, la produzione libica, a causa della manutenzione del giacimento petrolifero di Sharara, non è tornata al livello pre-crisi, raggiungendo 1,15 milioni di barili al giorno. Questo paese, esente dalle quote nel quadro dell’OPEC+ a causa della sua instabilità cronica dalla caduta di Muammar Gheddafi nel 2011, svolge un ruolo unico nelle dinamiche produttive dell’alleanza.

Riduzione della produzione kazaka

In Kazakistan, la produzione è diminuita di 300.000 barili al giorno dopo un periodo di manutenzione di tre settimane nel giacimento di Kashagan, uno dei più grandi del paese. Nonostante questo calo, il livello di produzione del Paese rimane leggermente al di sopra della quota di 1,203 milioni di barili al giorno, fissata nell'ambito di un piano di compensazione stabilito ad agosto. Il Kazakistan è quindi uno dei tanti produttori OPEC+ che cercano di adeguare la propria produzione dopo i superamenti osservati.

Sfide di conformità per l’OPEC+

Il rispetto delle quote rimane una difficoltà persistente all’interno dell’OPEC+. Nel mese di ottobre, i membri dell’OPEC soggetti a quote hanno prodotto 348.000 barili al giorno al di sopra dei loro obiettivi, mentre i partner non OPEC hanno sottoprodotto di 179.000 barili al giorno. Queste differenze alimentano le tensioni all’interno del gruppo, che deve conciliare la stabilità dei prezzi con la volontà di mantenere la quota di mercato.

L’OPEC+ deve destreggiarsi tra la debole domanda cinese, l’aumento della produzione in altre regioni, come le Americhe, e la volatilità del mercato causata dai conflitti in Medio Oriente ed Europa.

Posizione dei volontari sui tagli alla produzione

Il 3 novembre, otto paesi volontari, tra cui Arabia Saudita e Russia, hanno rinviato la loro decisione di ridurre i tagli attuali di 2,2 milioni di barili al giorno fino a gennaio 2025, per paura che i prezzi scendessero ulteriormente. Queste riduzioni fanno parte di un programma di tagli complessivi di 5,8 milioni di barili al giorno per stabilizzare il mercato di fronte alle incertezze economiche e geopolitiche.

Previsioni per l'OPEC+ e le prossime sfide

Secondo l’ultimo rapporto mensile dell’OPEC, la domanda di petrolio greggio dell’alleanza è stimata a 42,8 milioni di barili al giorno per il 2024 e a 43,2 milioni di barili al giorno per il 2025, ben al di sopra dei livelli di produzione attuale. Questa stima ottimistica contrasta con altre previsioni e potrebbe rafforzare la posizione di mercato dell’OPEC+ se si rivelasse corretta. Il prossimo incontro ministeriale, previsto per il 1 dicembre, sarà cruciale per determinare la futura strategia produttiva del gruppo.

Le informazioni contenute in questo rapporto, ottenute da Platts attraverso fonti del settore, dati di spedizione e analisi satellitari e di inventario, forniscono una visione dettagliata delle sfide e degli adattamenti dell’OPEC+ in un mercato in continua evoluzione.

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