Investing.com– La maggior parte delle valute asiatiche ha subito variazioni di poco mercoledì, mentre il dollaro si è stabilizzato vicino ai massimi recenti, con l’attenzione rivolta direttamente ai prossimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti per ulteriori indizi sui tassi di interesse.
Il dollaro ha registrato un’impennata nell’ultima settimana, mentre la maggior parte delle valute asiatiche si è indebolita in seguito alla vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali del 2024. L’incertezza sulle conseguenze di una seconda presidenza Trump per l’Asia non è scomparsa.
I trader attendono anche ulteriori stimoli dalla Cina, dopo che l’ultima tornata di misure fiscali del paese è stata deludente.
Dollaro vicino al massimo di 4 mesi con i dati CPI e la Fed in vista
L’e si è stabilizzato nel commercio asiatico dopo essere sceso leggermente dal massimo di quattro mesi della sessione precedente.
I trader hanno investito nel biglietto verde scommettendo che Trump introdurrà politiche più espansive, che potrebbero sostenere l’inflazione nei prossimi anni.
Ma questo scambio si è interrotto mercoledì, con l’attenzione rivolta ai dati chiave nel corso della giornata. La lettura dovrebbe mostrare che l’inflazione è rimasta stabile in ottobre.
La lettura dell’IPC di ottobre arriva anche dopo che il capo della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha avvertito martedì che qualsiasi aumento dell’inflazione potrebbe indurre la Fed a mantenere i tassi invariati.
I suoi commenti hanno spinto i trader a ridurre le loro scommesse su un taglio di 25 punti base a dicembre, con i trader che stimano una probabilità di taglio del 64,2%, in calo rispetto al 66,7% di ieri, secondo l’.
Altri funzionari della Fed parleranno questa settimana, anche giovedì.
Le valute asiatiche rimangono sottotono tra l’incertezza degli Stati Uniti e i timori cinesi
Mercoledì la maggior parte delle valute asiatiche è rimasta poco variata, stabilizzandosi dopo le perdite significative delle ultime sessioni, con gli operatori che rimangono in gran parte avversi al rischio.
Anche le deludenti misure fiscali della Cina hanno intaccato il sentiment regionale, dopo che Pechino non è riuscita a presentare misure mirate a sostenere la spesa privata e il mercato immobiliare.
Mercoledì la coppia yuan è scesa dello 0,1%, dopo aver toccato il massimo di tre mesi questa settimana.
Lo yen giapponese si è indebolito ulteriormente questa settimana, con la coppia che è salita vicino a 155 yen martedì. Anche l’incertezza sulle prospettive politiche e monetarie del Giappone ha pesato sullo yen, a causa delle aspettative che il divario tra i tassi statunitensi e quelli locali persisterà più a lungo sotto Trump.
Mercoledì la coppia del dollaro australiano è rimasta stabile, così come la coppia del won sudcoreano.
La coppia di rupie indiane si è mantenuta vicino ai massimi record di 84,5 rupie, poco supportata dai dati che mostravano che l’inflazione CPI indiana è aumentata molto più del previsto in ottobre.