Dopo aver passato mesi a insultarlo, Ali Lmrabet “prende le difese” di Hamid Elmahdaouy

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Rachid Maboudi
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22:29 – 12 novembre 2024

Nel teatro della difesa delle libertà, Ali Lmrabet si distingue per il suo ruolo singolare: quello dell’avvocato di circostanza, a condizione che ciò serva al suo tentativo di oltraggiare le istituzioni marocchine. Questa volta è al capezzale di Hamid Elmahdaouy, editorialista di YouTube “convertito in uno zelante difensore dell’ordine della polizia marocchina” secondo lo stesso Lmrabet, si affretti a rubare. Quello stesso Elmahdaouy che tuttavia non ha mai smesso di estenuare con un’implacabilità quasi metodica.

Sembra che Ali Lmrabet (improvvisamente) abbia scoperto le virtù della clemenza. Non importa se gli archivi sono pieni di feroci attacchi in cui Lmrabet si è sforzato di smantellare ogni uscita, ogni postura del suo vecchio-nuovo alleato. Forse dovremmo vedere questa improvvisa benevolenza come un semplice calcolo strategico. Dopotutto, niente sembra più attraente per Lmrabet che interpretare il ruolo del cavaliere bianco quando si tratta di attaccare le istituzioni ufficiali. Difendere Elmahdaouy, condannato (in primo grado), diventa allora l’occasione ideale per esibire la postura di difensore della libertà di espressione, riposizionandosi sullo scacchiere delle battaglie mediatiche. Non importa se questa postura suona vuota, purché consenta a Lmrabet di continuare a essere al centro della scena.

Tuttavia, è difficile dimenticare i torrenti di insulti che Ali Lmrabet ha rivolto a Hamid Elmahdaouy, solo pochi mesi prima. Chi non ricorda le osservazioni sprezzanti in cui descriveva Elmahdaouy come un burattino, incapace di coerenza, che tradeva gli ideali che affermava di difendere? Ma oggi tutto questo sembra essere stato relegato nell’oblio. Lmrabet preferisce ignorare i propri attacchi, esortandoci a ricordare solo il suo magnanimo gesto di sostegno.

Elmahdaouy, è oggi sottoposto a procedimento penale. Eccolo elevato da Lmrabet al rango di martire, ultimo difensore della verità! Ali Lmrabet, da parte sua, eccelle nell’arte di distorcere i fatti per adattarli meglio alla sua retorica. Colui che sceglie «queste cause» con inquietante discernimento. “Non essere come Hamid Elmahdaouy, ha consigliato l’ex giornalista ; non fare il portavoce di un uomo che ha tradito lui stesso i principi che affermava di incarnare”.

Davanti ai giudici (nel 2017),“Hamid ha preferito sopraffare gli attivisti del Rif piuttosto che rischiare la pelle”aveva accusato Lmrabet che, oggi, difende i suoi accoliti solo per spingerli oltre.

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