Ancor più che a Parigi, il rallentamento delle transazioni è stato particolarmente marcato nell’Ile-de-France. Secondo i notai della Grande Parigi, da giugno ad agosto 2024 sono state vendute 27.950 vecchie case, in calo del 16% rispetto a giugno-agosto 2023: “E rispetto allo stesso periodo di due anni prima i volumi sono diminuiti del 40%. commenta l’istituzione. L’attività rimane quindi storicamente bassa. » In particolare per le case, “i cui prezzi sono saliti alle stelle dopo la crisi sanitaria, quando i parigini hanno abbandonato la capitale per dedicarsi all’ambiente e al telelavoro”sottolinea Charles Marinakis, presidente di Century 21.
Molti di loro volevano anche aumentare il proprio spazio abitativo approfittando dei prezzi più bassi. L’improvviso aumento dei tassi e le restrizioni nella distribuzione del credito hanno fermato le loro ambizioni. Di conseguenza, i venditori hanno progressivamente rivisto le loro richieste. Sempre secondo i notai della Grande Parigi, in un anno, dall’agosto 2023 all’agosto 2024, i prezzi degli appartamenti sono diminuiti del 6% e quelli delle case del 6,4%.
“Il calo dei prezzi dovrebbe rallentare ma continuare almeno fino alla fine dell’anno” Lo prevede Olivier Princivalle, presidente della Fnaim du Grand Paris. Da settembre l’attività ha registrato una leggera ripresa, come testimoniano i professionisti intervistati. Gli acquirenti abituali hanno la scelta e non esitano a negoziare, soprattutto per tener conto dei possibili lavori.
“Sono molto attenti alla ristrutturazione da programmare o all’età delle caldaie in caso di riscaldamento collettivo”rileva Franck Sasso, dell’agenzia Orpi Mairie di Champigny-sur-Marne (Val-de-Marne). Tanto più che i budget restano limitati: a Rambouillet, anche per una macina con vista sul castello, “sopra i 450.000 euro non abbiamo fretta”, osserva Sébastien Pavé, dell’agenzia Era.
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