135 milioni di morti premature tra il 1980 e il 2020 sono legate all’inquinamento da polveri sottili

135 milioni di morti premature tra il 1980 e il 2020 sono legate all’inquinamento da polveri sottili
135 milioni di morti premature tra il 1980 e il 2020 sono legate all’inquinamento da polveri sottili
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L’inquinamento da particelle sottili ha causato quasi 135 milioni di morti premature tra il 1980 e il 2020. Lo rivela uno studio della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore pubblicato lunedì 10 giugno.

Secondo lo studio i fenomeni di variabilità climatica aggraverebbero l’impatto dell’inquinamento da polveri sottili. Alcuni fenomeni avrebbero causato il 14%, ovvero 7.000 morti premature. “Come l’oscillazione meridionale di El Nino, il dipolo dell’Oceano Indiano e l’oscillazione del Nord Atlantico”sviluppa la NTU in un comunicato stampa.

L’aumento della temperatura, i cambiamenti nella distribuzione dei venti e la riduzione delle precipitazioni porterebbero al ristagno dell’aria e all’accumulo di sostanze inquinanti. In questo modo si intensifica la concentrazione di PM25 (particelle il cui diametro è inferiore o uguale a 2,5 micrometri). Queste particelle provengono dall’inquinamento atmosferico emesso durante processi industriali o naturali come gli incendi boschivi.

Le particelle fini causano malattie mortali

Potremmo dire che, data la loro dimensione, non hanno alcun effetto. Al contrario, sono così piccoli che si trovano nell’aria che respiriamo ed entrano facilmente nei nostri polmoni.

“Portando a una serie di problemi di salute, in particolare per i gruppi vulnerabili come bambini, anziani e persone con patologie respiratorie”, avvisa la NTU. “Più persone potrebbero morire prematuramente a causa dell’inquinamento da PM25avverte Steve Yim autore dello studio, professore e ricercatore.

Su 135 milioni di morti premature legate alle polveri sottili, il 33,3% sono ictus, il 32,7% sono cardiopatie ischemiche. E il restante 34% rappresenta malattie polmonari croniche ostruttive, infezioni del tratto respiratorio e tumori ai polmoni.

L’Asia è il continente più colpito dall’inquinamento da PM2,5 con 98,1 milioni di morti premature tra il 1980 e il 2020. Di cui 49 milioni in Cina e 26,1 milioni in India. Pakistan, Bangladesh, Indonesia e Giappone registrano morti premature che vanno dai 2 ai 5 milioni ciascuno.

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