Nella provincia del Medio Ogooué, i sostenitori del “sì” continuano la propaganda referendaria, iniziata venerdì scorso. Ieri, il dottor Séraphin Akure-Davain, Coordinatore provinciale, e la sua famiglia sono stati deportati nel cantone di Biweni-Diala, a una trentina di chilometri da Lambaréné. In questo cantone composto da ventidue (22) villaggi, le prossime elezioni hanno costituito il quadro delle discussioni.
Il professor Hervé Ndoume Essingone, coordinatore del dipartimento e ministro dell’Istruzione superiore, ha subito invitato il pubblico a votare sì. Prima di intendere che: “La Costituzione definisce le nuove regole della convivenza“. ” Nella Costituzione ci sono valori tradizionali, il rispetto per i nostri antenati“, ha aggiunto. Anche per lui un’occasione per brandire l’articolo inerente alla limitazione del mandato presidenziale. Proprio come quello relativo all’impossibilità per la moglie del Presidente della Repubblica e i suoi figli di succedergli nella magistratura suprema.
Dopo di lui, Martin Mabala, consigliere provinciale incaricato dei Saggi, è tornato con vivacità sull’avvento del Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni (CTRI) alla guida del Paese. Così come la cronologia della Transizione di cui il referendum costituisce una tappa decisiva. Nel frattempo ha esortato il pubblico a recarsi in massa alle urne il 16 novembre.
Il Dott. Séraphin Akure-Davain, da parte sua, ha illustrato la posta in gioco in queste elezioni. “(…) Il referendum ci dà l’opportunità di scegliere (…) È ora di ripartire con nuove regole. E queste nuove regole sono nella Costituzione“ha insistito.
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