La Francia è diventata una “nazione start-up”?

La Francia è diventata una “nazione start-up”?
La Francia è diventata una “nazione start-up”?
-

Una nazione start-up è inconcepibile senza il sostegno statale in termini di ricerca e infrastrutture per accogliere nuove entità. Questi incubatori, acceleratori, il sostegno di grandi gruppi e, naturalmente, i finanziamenti, che sono il nocciolo della questione, costituiscono una risorsa importante per l’innovazione.

Il mondo delle start-up continua a crescere con oltre 3.500 creazioni nel 2024. Secondo il barometro EY sul capitale di rischio in Francia, le start-up francesi hanno raccolto 13,4 miliardi di euro nel 2023. Crescita del numero degli unicorni (start-up valutate a più di un miliardo di euro) in French Tech sono 30 dal 2024, il che testimonia il successo e dinamismo del settore.

Un ecosistema che resiste

I successi ci sono! È difficile non notare nuovi unicorni come BlaBlaCar, Doctolib, OVHcloud, Alan, Contentsquare, Ledger, Qonto, Mirakl, Back Market, Deezer, Meero o Veepee. Alcuni confermano il loro status di ambasciatori della tecnologia francese. Doctolib, valutato più di 5,8 miliardi di euro nel 2023, continua la sua espansione europea.

Back Market, specialista del ricondizionamento, ha superato la valutazione di 5,7 miliardi di dollari all’inizio del 2024. Questi successi dimostrano il potenziale di innovazione e crescita dell’ecosistema francese. Gli altri ambiti di successo illustrano l’efficacia delle autorità pubbliche nell’attuazione di numerose misure a sostegno dell’imprenditorialità.

Riduzioni fiscali, crediti d’imposta per la ricerca, investimenti nella ricerca, creazione di incubatori, sostegno di BPI e il programma France Relance 2030 sono tutte misure che consentono alla Francia di muoversi nella giusta direzione.

Tuttavia, le start-up, ad esempio, incontrano difficoltà nell’ottenere finanziamenti in una fase avanzata. L’accesso delle start-up alla raccolta fondi iniziale è chiaramente migliorato, ma il passaggio all’unicorno rimane una delle principali preoccupazioni. Secondo France Digitale, il 7% delle start-up francesi è riuscita a raccogliere più di 100 milioni di euro nel 2023, rispetto al 15% del Regno Unito. Il contesto finanziario e bancario privato francese è ancora cauto e spinge alcune società a ricorrere al capitale straniero per la loro crescita.

Formazione e talenti

La formazione in matematica, ingegneria e intelligenza artificiale è riconosciuta in tutto il mondo ed è una risorsa francese. Pertanto, nel 2024, la Francia si colloca al 3° posto tra i paesi più produttivi al mondo in termini di pubblicazioni scientifiche nel campo dell’intelligenza artificiale. Iniziative come l’École 42, la Station F e le grandi scuole di ingegneria hanno contribuito attivamente all’emergere di questo nuovo mondo imprenditoriale.

Dal 2017 la Francia si è indubbiamente avvicinata alla sua ambizione di diventare una “nazione start-up”. I successi si moltiplicano e il paese ha aumentato la sua attrattiva. D’altro canto, permangono diverse sfide chiave: il finanziamento delle scale-up, l’internazionalizzazione delle start-up e il consolidamento dei giganti tecnologici che potrebbero diventare leader mondiali. Il modello francese della “nazione start-up” è ormai una realtà in costruzione, ma la maturità richiede ancora sforzi sostenuti da parte di tutti gli attori dell’ecosistema.

-

PREV Ucraina: Trump aumenta le chiamate, il Cremlino smentisce lo scambio
NEXT Il Rouge et Or si dirige alla Coppa Vanier dopo un estenuante duello a Regina