In questo anniversario dell'armistizio del 1918, che segna la fine della Prima Guerra Mondiale (“Der des Ders”), dedichiamo il nostro pezzo della giornata a GuerraDi Bob Marley e i Wailers.
Per fare questo dobbiamo andare un po’ avanti nel tempo, precisamente al 6 ottobre 1963, giorno in cui Haile Selassié tenne un discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. È questo famoso discorso che è incluso nella canzone Guerra di Bob Marley sull'album Vibrazione Rastamanpubblicato nel 1976.
Guerra è un pezzo intriso di storia con il suo messaggio di pace servito da parole potenti ed evocative, scritto da Lorenzo Tazaz, uno dei principali autori dei discorsi di Haile Selassié. Registrato all'Harry J Studio con musicisti come Chinna Smith, Barett Brothers e Tyrone Downie, Guerra rimane uno dei pezzi più leggendari dell'opera di Bob Marley.
Nel 1997, su iniziativa di Bruno Blum, il discorso originale di Haile Selasie in lingua amarica è stato inserito nel riddim.html”>Wailers dei Wailers e pubblicato su vinile dall'etichetta Rastafari Records.
Ed ecco un estratto tradotto da quel discorso:
Fino a quando la filosofia che distingue tra una razza superiore e una inferiore sarà definitivamente e per sempre screditata e abbandonata; finché in certe nazioni ci saranno ancora cittadini di prima e di seconda classe; finché il colore della pelle di un uomo non avrà più significato del colore dei suoi occhi; finché i diritti umani fondamentali non saranno equamente garantiti a tutti senza distinzione di razza; Fino ad oggi, il sogno di una pace duratura, di una cittadinanza globale e di una regola di moralità internazionale rimarrà solo un’illusione fugace che perseguiamo senza mai realizzarla. E finché i regimi vili e sinistri che tengono i nostri fratelli in schiavitù in Angola, Mozambico e Sud Africa non saranno stati rovesciati e distrutti; e finché il fanatismo, il pregiudizio, la malizia e l'interesse personale non saranno sostituiti dalla comprensione, dalla tolleranza e dalla buona volontà; finché tutti gli africani non potranno ergersi ed esprimersi come esseri umani liberi, uguali agli occhi di tutti gli uomini come lo sono agli occhi di Dio; Fino a quel giorno il continente africano non conoscerà la pace. Noi africani combatteremo se necessario, e sappiamo che vinceremo, tanto siamo fiduciosi nella vittoria del bene sul male.