« Ci sono tre tipi di persone sulla terra: i vivi, i morti e coloro che vanno per mare. » La locandina del film che ripercorre l'ultimo Vendée Globe di Thomas Ruyant, nel 2020-21, espone abbastanza chiaramente i termini del progetto al quale i 40 skipper presenti alla partenza si preparano a partecipare. 24.300 miglia (45.000 km) da percorrere, tre capi leggendari da attraversare (Buona Speranza, Leeuwin, Horn), il Golfo di Biscaglia, gli alisei, la depressione, l'anticiclone di Sant'Elena da aggirare, i Mari del Sud, le zone dei cetacei da evitare, l'ascesa dell'Atlantico, le Azzorre… Un programma tanto bello quanto spaventoso, a immerso in un'avventura piena di eventi inaspettati che trasformeranno per sempre tutti coloro che la abbracciano.
Vincerà chi farà meno errori”.
Troveremo dei clienti abituali lì, tra cui Jean Le Cam, 65 anni e 6e partecipazione; gli esordienti, tra cui Violette Dorange, 23 anni e la più giovane della flotta; ed i preferiti, che sono numerati tre o 7-8 a seconda della posizione del cursore. Tra questi, Thomas Ruyant, terza partecipazione dopo l'abbandono nel 2017 e un frustrante sesto posto nel 2021. Sereno e determinato, il nordista non prende il via per salutare gli albatros del grande Sud.
“Chi fa meno errori”
Sabato mattina, al centro congressi di Sables-d'Olonne, in uno scambio amichevole e rilassato con i 900 sostenitori che lo hanno accompagnato, il Dunkerque ha annunciato che sarebbe partito con 78 giorni di viveri, ovvero con un arrivo entro e non oltre il 27 gennaio 2025. Dovrebbe restargli un po', il record di 74 giorni e 3 ore detenuto da Armel Le Cléac'h dal 2017 dovrebbe logicamente essere battuto. da skipper e macchine che hanno fatto enormi progressi in otto anni. “ Vincerà chi commetterà meno errori. », ci aveva detto Michel Desjoyeaux, doppio vincitore, qualche settimana fa, come pronostico.