#Mali: vigilia di Tabaski: i prezzi delle verdure fanno rabbrividire

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I prezzi esorbitanti portano alla scarsità di clienti

Nel quartiere Bozola, nel Comune II del Distretto di Bamako, si trova il vivace mercato Wonida, dove le bancarelle traboccano di verdure. Le donne si affaccendano attorno ai loro stand, in una nuvola di polvere e fumo nero che fuoriesce dai tubi di scappamento. Mentre i Sotramas, questi minibus locali, circolano regolarmente. Le verdure vengono adagiate a terra, attirando l’attenzione dei passanti.

Mentre il sole tramonta, i camion scaricano i loro carichi di sacchi pieni di melanzane africane, cavoli, peperoni e carote, peperoncini e tante altre verdure. Le apprendiste cercano di conquistare i potenziali clienti, mentre altre donne contrattano a gran voce sui prezzi dei sacchi di verdura. Alcuni si fanno strada tra la folla, portando sulla testa piatti carichi di verdure.

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Un uomo, che preferisce rimanere anonimo, testimonia mentre scarica i bagagli: “Vengo da Bélédougou e vengo qui per vendere i miei prodotti. Ma quest’anno, con i prezzi alti delle verdure, temo per le persone”.

La preoccupazione è palpabile sui volti delle donne, soprattutto alla vigilia del festival Tabaski. Awa Doumbia, con un bambino sulle spalle, si lamenta: “La merce per la festa non è ancora arrivata. Prima potevo comprare un cesto di pomodori per 30.000 franchi CFA, ora devo pagarlo 50.000 franchi CFA. Inoltre non ci sono abbastanza clienti”, lamenta.

I prezzi esorbitanti portano ad una scarsità di clienti. Un grande cesto di cavoli marcisce davanti a un giovane sudato, che chiede di vendere le sue altre merci. “Questo cestino è lì da sabato e non è finito”, spiega. Come puoi aspettarti una svendita natalizia se i prezzi sono così alti? Prima compravo i cestini per 11.000 franchi CFA, adesso li compro per 15.000 franchi CFA. Tutti si lamentano”.

Più avanti, tre donne esprimono la loro disperazione: “Non abbiamo potuto comprare niente. Le verdure sono troppo costose. Se la situazione non cambia non so come ce la faremo per il partito”.

Alcuni venditori ritengono che il problema risieda nella mancanza d’acqua nei campi di ortaggi. “Dicono che non c’è abbastanza acqua”, dice uno di loro, “e questo spiega la scarsità e i prezzi elevati delle verdure”. Immaginate, il sacchetto di peperoni costava 5.000 franchi CFA, oggi viene venduto a 10.000 franchi CFA. Il sacchetto di peperoni che costava 5.000 franchi CFA viene ora venduto a 40.000 franchi CFA. Ciò che mi preoccupa di più è la mancanza di clienti. Sono così rari.

Il mercato di Wonida, un tempo vivace e vivace, è ora teatro di crescenti preoccupazioni per venditori e acquirenti. I prezzi degli ortaggi sono saliti alle stelle, rendendo difficile per molti residenti permettersi questi prodotti essenziali. L’avvicinarsi delle festività aggiunge ulteriore pressione, poiché i clienti diventano sempre più scarsi a causa dei prezzi elevati.

Aminata DJIBO

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