Conflitto in Ucraina: Trump “non ha la bacchetta magica”, dice il Vaticano

Conflitto in Ucraina: Trump “non ha la bacchetta magica”, dice il Vaticano
Conflitto in Ucraina: Trump “non ha la bacchetta magica”, dice il Vaticano
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Il segretario di Stato e numero 2 del Vaticano ha inviato giovedì le sue congratulazioni al presidente eletto americano Donald Trump, augurandogli “saggezza” e sperando che metta fine ai conflitti, in particolare in Ucraina, anche se non lo ha fatto. nessuna bacchetta magica”.

“Gli auguriamo molta saggezza perché è la virtù principale dei leader secondo la Bibbia”, ha detto ai giornalisti il ​​cardinale italiano Pietro Parolin a margine di una conferenza a Roma.

Interrogato sulla promessa di Trump di porre fine alla guerra in Ucraina “in 24 ore”, mons. Parolin ha risposto: “Speriamo, speriamo. Credo che neanche lui abbia la bacchetta magica: per porre fine alla guerra, ci vuole molta umiltà e disponibilità, bisogna davvero perseguire gli interessi generali dell’umanità, piuttosto che concentrarsi su interessi particolari”.

“Speriamo che possa davvero essere un elemento di distensione e pacificazione negli attuali conflitti che dilaniano il mondo”, ha aggiunto.

Per “superare la polarizzazione” della società americana, mons. Parolin ha voluto che Trump fosse anche “il presidente dell’intero Paese”.

Si tratta della prima reazione diplomatica della Santa Sede alla netta vittoria del candidato repubblicano nella corsa alla Casa Bianca contro la democratica Kamala Harris, senza che lo stesso Papa Francesco abbia reagito.

A settembre il gesuita argentino aveva accusato i due candidati di essere “contro la vita” a causa delle loro posizioni sull’aborto per l’uno e sui migranti per l’altro.

“Non sono americano, non posso votare lì, ma sia chiaro, rimandare indietro i migranti, negare loro la possibilità di lavorare, rifiutare loro l’accoglienza, è un peccato, è grave”, ha detto.

Nel maggio 2017, durante il suo primo mandato, Donald Trump è stato ricevuto dal Papa in Vaticano per un’intervista di mezz’ora.

I due uomini sono agli antipodi su molti argomenti.

Facendo affidamento su una retorica radicale, Donald Trump, apertamente scettico sul clima e favorevole alle armi, lancia un violento messaggio anti-migranti, mentre il gesuita argentino chiede instancabilmente che siano accolti e che agiscano per l’ambiente.

Il segretario di Stato e numero 2 del Vaticano ha inviato giovedì le sue congratulazioni al presidente eletto americano Donald Trump, augurandogli “saggezza” e sperando che metta fine ai conflitti, in particolare in Ucraina, anche se non lo ha fatto. nessuna bacchetta magica”.

“Gli auguriamo tanta saggezza perché è la principale virtù dei leader…

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