“Non più condivisione” di Paul Eluard, ovvero la morte dello stato d’amore: episodio 3/20 del podcast L’instant poetry di Keren Ann

“Non più condivisione” di Paul Eluard, ovvero la morte dello stato d’amore: episodio 3/20 del podcast L’instant poetry di Keren Ann
“Non più condivisione” di Paul Eluard, ovvero la morte dello stato d’amore: episodio 3/20 del podcast L’instant poetry di Keren Ann
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Cara Anna è interessato alla scrittura introspettiva di Paolo Eluardoriginale con le sue immagini evocative. Illustra il sentimento di rottura che ha provato in questa poesia intitolata “Non condividere più” tratta da Capitale del dolore; poesia d’amore (Gallimard, coll. “Poesia”, 2023).
Leggi di Lama Alimbaye.

Forma fisica straziante

Paolo Eluard (1895-1952) è stato un poeta francese e una delle maggiori figure del surrealismo. Fu uno dei fondatori di questo movimento e collaborò con altre grandi figure come André Breton. La sua scrittura unisce sogno, immaginazione e realtà, cercando di liberare l’inconscio. Cara Anna evidenzia in questa poesia l’aspetto grafico del sentimento di crepacuore. Eluard utilizza metafore originali per descrivere il suo stato d’animo di fronte alla separazione: la perdita di identità, il rimpianto, l’assenza dell’altro che gli pesa, e questa lucidità che scopre in questi sentimenti riguardo ai sacrifici che facciamo di noi stessi. per amore.

Entra in questa visione allo stesso tempo illuminata e surreale del crepacuore dell’amore, lo saprai se condividerai con lui questa esperienza sentimentale.

Paul Éluard, “Non condividere più”

Una vita intera Ascolta più tardi

Lezione Ascoltare 58 minuti

Nella sera della follia, nuda e chiara,
Lo spazio tra le cose ha la forma delle mie parole
La forma delle parole di uno sconosciuto,
Di un viandante che si scioglie la cintura dal collo
E chi prende al lazo gli echi.

Tra alberi e recinzioni,
Tra muri e mascelle,
Tra questo grande uccello tremante
E la collina che lo sovrasta,
Lo spazio ha la forma del mio sguardo.

I miei occhi sono inutili,
Il regno della polvere è finito,
I peli della strada si sono rivestiti del loro rigido manto,
Lei non scappa più, io non mi muovo più,
Tutti i ponti sono tagliati, il cielo non passerà più
Non riesco più a vedere.
Il mondo si sta staccando dal mio universo
E, nel culmine delle battaglie,
Quando la stagione del sangue svanisce nel mio cervello,
Distinguo il giorno da questa chiarezza dell’uomo
Chi è mio,
Distinguo la vertigine della libertà,
Morte per ubriachezza,
Il sonno del sogno,

Oh riflessioni su me stesso! oh miei maledetti riflessi!

tratto da Capitale del dolore; poesia d’amore (Gallimard, coll. “Poesia”, 2023)

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