Omicidio di Philippine: dopo la sua estradizione, il sospettato è stato incriminato per omicidio ripetuto e stupro

Omicidio di Philippine: dopo la sua estradizione, il sospettato è stato incriminato per omicidio ripetuto e stupro
Omicidio di Philippine: dopo la sua estradizione, il sospettato è stato incriminato per omicidio ripetuto e stupro
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Mercoledì 6 novembre 2024, Taha O., principale sospettato del caso dell’omicidio dello studente filippino, è stato incriminato in Francia per “omicidio accompagnato da un altro delitto”, ha dichiarato all’AFP la Procura di Parigi.

Incriminato per ripetuti stupri e frodi

Questo sospettato di 22 anni era stato consegnato alle autorità francesi ad Annemasse (Alta Savoia), poche ore prima, dopo essere stato detenuto in Svizzera per diversi giorni. Aveva rifiutato la sua estradizione in Francia, prima di accettarla.

Allo stesso tempo, lo era anche accusato di furto ripetuto e frode come recidivo per atti commessi a Montreuil. Secondo BFMTV, l’accusa precisa che è stato posto in custodia cautelare. Queste diverse accuse implicano anche per il giovane che rischia l’ergastolo.

Presentato davanti a un giudice per la libertà e la detenzione, è stato poi confrontato da un giudice istruttore. Durante l’interrogatorio ha preferito restare in silenzio.

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Un sospettato già noto alla magistratura

Taha O. è stata arrestata a Ginevra quattro giorni dopo l’omicidio di Philippine. Il corpo dell’adolescente di 19 anni, iscritto all’Università Paris-Dauphine, è stato trovato sepolto nel Bois de Boulogne, a ovest di Parigi, il 21 settembre.

Il sospettato, 22 anni, era arrivato in Francia dalla Spagna cinque anni prima. Era già stato condannato 7 anni di carcere per stupro dopo gli atti commessi a Taverny (Val d’Oise). Alla fine ha trascorso 5 anni dietro le sbarre.

Obbligo di abbandono del territorio (OQTF)il sospettato è stato poi rinchiuso nel centro di detenzione amministrativa a Metz. Messo agli arresti domiciliari in un albergo dell’Yonne dopo il suo rilascio il 3 settembre, non vi si è mai recato ed è stato inserito nel dossier delle persone ricercate il giorno prima dell’omicidio di Philippine.

Tre giorni dopo, il 6 settembre, il Marocco, suo Paese d’origine, ha inviato un lasciapassare consolare in Francia per consentirne l’espulsione. Taha O. allora era già allo stato brado.

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