Lunedì la polizia israeliana e il ministero della Difesa hanno rivelato i dettagli di una massiccia operazione che ha portato allo smantellamento di una rete criminale che facilitava l'ingresso di persone non autorizzate in installazioni militari sensibili.
Un'indagine segreta condotta negli ultimi mesi dall'unità d'élite Lahav 433 e dal servizio di sicurezza del Ministero della Difesa ha scoperto un piano che coinvolge diversi appaltatori che hanno vinto gare d'appalto per lavori infrastrutturali su basi militari. Questi ultimi sono sospettati di aver consapevolmente impiegato lavoratori non autorizzati e immigrati clandestini.
L'indagine ha inoltre rivelato un presunto schema di corruzione, comprese tangenti pagate a funzionari che avrebbero facilitato la falsificazione di documenti che consentivano l'accesso alle installazioni militari. Il 28 ottobre le forze dell'ordine hanno perquisito le abitazioni di cinque residenti nei territori, scoprendo materiali contraffatti utilizzati per falsificare diversi documenti, tra cui patenti di guida e patenti di attrezzatura. Lunedì sono stati arrestati altri quattro sospetti. La corte ha ordinato la detenzione di tre sospettati fino al 7 novembre e di un quarto fino al 5 novembre. I cinque sospettati arrestati la scorsa settimana compariranno domani davanti al tribunale militare di Ofer per una possibile proroga della loro detenzione.
L'indagine continua.