L’Iran celebra i 45 anni dalla crisi degli ostaggi dell’ambasciata americana

L’Iran celebra i 45 anni dalla crisi degli ostaggi dell’ambasciata americana
L’Iran celebra i 45 anni dalla crisi degli ostaggi dell’ambasciata americana
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Domenica l’Iran ha organizzato una manifestazione per celebrare l’anniversario dell’assalto all’ambasciata americana del 1979.

Il generale Hossein Salami, capo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha parlato a Teheran, dove ha promesso che l'Iran alla fine sconfiggerà Israele e gli Stati Uniti.

“Alla fine li sconfiggeremo, lo vedremo nelle scene a venire”.

A Teheran, migliaia di persone hanno gridato “morte all’America” e “morte a Israele” all’ingresso dell’ex ambasciata americana.

Alcuni portavano immagini di alti funzionari di gruppi militanti alleati dell'Iran che furono uccisi, tra cui il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e il leader di Hamas Yahya Sinwar.

Le folle alle manifestazioni organizzate dallo stato hanno cantato dicendo che erano pronte a difendere i palestinesi.

Il 4 novembre 1979, dopo la caduta dell'ultimo Scià dell'Iran, gli studenti sostenitori della Rivoluzione Islamica presero d'assalto l'ambasciata degli Stati Uniti a Teheran, accusati di essere un “covo di spie”.

Chiedono l'estradizione di Mohammad Reza Shah Pahlavi per essere processato in Iran.

La crisi terminò dopo il 444, con la morte, in Egitto, del sovrano deposto e la liberazione di 52 diplomatici americani.

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