L’ayatollah Ali Khamenei minaccia Tel Aviv e Washington questo sabato.
Il leader supremo dell'Iran promette una “risposta feroce” in caso di attacco al suo Paese e ai suoi alleati nella regione.
Una dichiarazione che arriva due giorni prima dell'anniversario della cattura dell'ambasciata americana a Teheran nel 1979.
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Israele e Hamas in guerra
Sabato a Teheran l’Ayatollah Khamenei ha pronunciato un discorso minaccioso nei confronti di Israele e degli Stati Uniti. Di fronte agli studenti, la Guida Suprema iraniana ha promesso di rispondere a qualsiasi attacco di uno dei due paesi alleati contro il suo Paese o le sue entità affiliate nella regione.
“I nemici, sia gli Stati Uniti che il regime sionista, devono sapere che riceveranno sicuramente una risposta feroce alle loro azioni contro l’Iran, la nazione iraniana e il fronte della resistenza”. ha lanciato il leader spirituale iraniano. Di “fronte della resistenza”Ali Khamenei si riferisce agli Hezbollah libanesi, all'Hamas palestinese, ai ribelli Houthi dello Yemen e ai gruppi armati iracheni sostenuti da Teheran.
Lo spettro di una risposta che “va oltre la comprensione del nemico”
“Stiamo certamente facendo tutto il necessario per la preparazione della nazione iraniana, sia in termini militari, sia in termini di armamenti, sia politicamente“contro ogni minaccia, precisa la guida suprema iraniana citata dall'agenzia locale Fars, aggiungendo che”la risposta alla nuova aggressione del nemico sarà data in modo fermo, ponderato e potente, e supererà la comprensione del nemico.”.
Dichiarazioni bellicose che fanno parte di una precisa agenda politica. Il 4 novembre l'Iran festeggerà il 45° anniversario dell'assalto all'ambasciata americana nel Paese, presa con la forza dai manifestanti nel 1979. Un assalto che diede luogo a un'interminabile presa di ostaggi: 52 cittadini americani erano stati arrestati regime dei mullah per 444 giorni.
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