Una fuga di gas ha provocato una grave esplosione in questa strada nel 9° arrondissement di Parigi, uccidendo quattro persone e ferendone 66 il 12 gennaio 2019.
A più di cinque anni e mezzo dalla violenta esplosione avvenuta in Rue de Trévise, alcuni residenti colpiti torneranno alle loro case questo venerdì 1 novembre, come hanno rivelato i nostri colleghi di France Inter giovedì 31 ottobre.
Si tratta in particolare degli abitanti di rue de Trévise 6, luogo esatto dell'esplosione, che sono ufficialmente autorizzati a ritornare alle loro case a partire da questo venerdì, secondo l'associazione delle vittime Trévise Ensemble, al termine di una riunione sul posto tenutasi lo scorso venerdì. Giovedì 31 ottobre durante il quale è stato dato il via libera definitivo alle vittime.
“Alcuni [riverains] non tornerò”
Alla fine di agosto, il municipio di Parigi ha assicurato che “i lavori finali sulle varie reti (servizi igienico-sanitari, elettricità, gas, telecomunicazioni, acqua potabile) e la riparazione temporanea delle strade” saranno terminati entro il 1° novembre 2024.
Secondo France Inter, le vittime di 4 rue de Trévise dovranno aspettare ancora prima di poter tornare anche loro nel loro appartamento. Sono ancora da eseguire i lavori di connessione energetica. Gli abitanti dei 13 alloggi al 13 di rue Sainte-Cécile, vicino al luogo dell'esplosione, dovranno attendere l'inizio di gennaio per tornare a stabilirsi.
Dominique Paris, presidente dell'associazione dei proprietari dell'ensemble Trévise, ha sottolineato all'AFP alla fine di agosto che “alcuni [riverains] non ritornerà” presso la loro abitazione, precisando però all'epoca che era in fase di “programmazione dei rientri”.
Verso un processo per il municipio di Parigi?
In questo caso è stata intentata una causa contro la Città di Parigi e il curatore di comproprietà per una serie di violazioni.
L'accusa chiede che il municipio di Parigi e il curatore della comproprietà dell'edificio siano processati davanti al tribunale penale per “omicidi e lesioni involontarie”, ha annunciato il 17 ottobre in un comunicato stampa il procuratore Laure Beccuau.
Il pubblico ministero richiede inoltre che essi compaiano per “distruzione involontaria per effetto di un'esplosione o di un incendio”.
Toccherà ora ai giudici inquirenti decidere se tenere o meno il processo.