Conflitto
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L'annuncio di un massiccio e senza precedenti dispiegamento di soldati nordcoreani nella regione di Kursk, al confine con l'Ucraina, solleva interrogativi sull'utilizzo di queste truppe a fianco dei russi e ricorda gli impegni di Pyongyang nei conflitti precedenti.
Lascia fare “imminente” o nel “le prossime settimane”, lo schieramento di soldati nordcoreani a fianco delle truppe russe è ormai un dato di fatto. E una grande prima storica visto il numero e la qualità delle truppe coinvolte. I servizi segreti ucraini, sudcoreani e americani hanno avanzato cifre che si aggirano intorno ai 10.000-12.000 uomini. Giovedì 31 ottobre il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato che 8.000 nordcoreani si trovano nella regione di confine di Kursk, in Russia. Anche questi trasferimenti sembrano accelerare. Quarantotto ore prima, il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, aveva assicurato di essere in possesso di“indicazioni che un piccolo numero” soldati del Nord “erano già nella regione di Kursk, con circa 2.000 in più” sta per arrivare. Quasi contemporaneamente il Servizio d'intelligence nazionale della Corea del Sud (NIS) ha comunicato ai parlamentari che sarebbero stati schierati 10.900 soldati del Nord.