allargamento accelerato verso Moldavia, Ucraina e Montenegro

allargamento accelerato verso Moldavia, Ucraina e Montenegro
allargamento accelerato verso Moldavia, Ucraina e Montenegro
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Il potere d'acquisto si riduce in tutto il continente, gli agricoltori protestano da mesi contro la concorrenza sleale e i troppi standard, la fiducia nelle istituzioni europee è in caduta libera… Ma niente panico, i tecnocrati di Bruxelles hanno la soluzione: ancora più UE !

Da mercoledì 23 ottobre Ursula von der Leyen è in visita nei Balcani per incontrare i rappresentanti di Albania, Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Kosovo e Montenegro, tutti candidati a diventare Stati membri – come il trio Ucraina-Moldavia-Georgia. Un tour simbolico che illustra, se necessario, la volontà di espansione del presidente della Commissione, che può contare anche sulla sua futura “commissaria per l'allargamento” (sì, questo titolo esiste) Marta Kos per recitare il vostro catechismo europeista.

Gli scettici? Disinformatori!

Non si è ancora nemmeno insediata – in attesa della convalida da parte del Parlamento – poiché la diplomatica slovena, moglie dell’ex segretario generale dell’Associazione europea di libero scambio ed ex giornalista, sogna già di semplificare il processo di adesione. “Le procedure potrebbero eventualmente essere adeguate e accelerate”è scivolata dentro le sue recenti risposte scritte agli eurodeputati, promettendo di portare “Il maggior numero possibile di paesi in una fase in cui saranno pienamente preparati ad assumere gli obblighi dell’UE”.

Agli scettici che temono l’aggravarsi delle tensioni con la Russia e le possibili conseguenze economiche (delocalizzazioni di fabbriche, impiego di lavoratori distaccati, dumping sociale, ecc.), soprattutto in Francia, dell’integrazione di questi paesi dove il salario minimo è, per la maggior parte, nettamente inferiore a quella degli attuali membri, risponde Marta Kos… “disinformazione” !

“Sono ben consapevole di come la comunicazione venga utilizzata in modo improprio da coloro che desiderano indebolire l’UE e ciò che essa rappresenta, e di come la politica di allargamento venga presa di mira in questo contesto”ha spiegato, alludendo malcelato all'ingerenza (reale) del Cremlino a margine del referendum sull'argomento organizzato in Moldavia il 20 ottobre. Problema: il leader 59enne si dimentica di spazzare davanti alla porta della Commissione che, pochi giorni prima di queste elezioni, ha annunciato un aiuto record di 1,8 miliardi per il Paese guidato da Maia Sandu… Semplice coincidenza di calendario?

Il resto dopo questo annuncio

E l'unanimità?

Se non si spinge fino a dare una scadenza per un futuro allargamento, Marta Kos intende sfruttare ogni leva che possa far risparmiare tempo e arriva fino a mettere in discussione il “requisito di unanimità” dei Ventisette, condizione sine qua non per qualsiasi ingresso nell’Unione Europea.

Secondo lei, bisogna riconoscere che questo principio, sebbene “pienamente giustificato”Potere “Rallentare le cose se anche uno Stato membro si oppone” all’adesione – cosa che accade frequentemente, poiché questo tipo di decisione rientra nella sovranità nazionale di detti paesi, che difendono ciascuno i propri interessi…

In ogni caso, di fronte ad una sfiducia sempre crescente nei confronti dell’UE (come evidenziato da uno studio Ipsos per Euronews pubblicato in aprile), il futuro “commissario per l’allargamento” promette di garantire “rispetto dello Stato di diritto e degli standard democratici » in ciascun richiedente l'adesione. Siamo rassicurati!

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