La felicità è una ricerca di tutti i tempi, e soprattutto di tutte le età. Secondo uno studio realizzato da un team di ricercatori tedeschi e svizzeri, pubblicato sulla rivista Psychological Bulletin, la percezione della felicità varia nel corso degli anni. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato i dati raccolti da più di 460.000 persone per esaminare l’evoluzione del loro sviluppo personale.
“Ci siamo concentrati sui cambiamenti in tre componenti centrali del benessere soggettivo”, ha spiegato Susanne Bücker, autrice principale dello studio, in un comunicato stampa. È un concetto ben consolidato in psicologia, che riassume l’esperienza di qualcuno e la valutazione della propria vita.
Per questo studio, il team di scienziati si è poi concentrato sulla “soddisfazione della vita, sugli stati emotivi positivi e sugli stati emotivi negativi”.
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La percezione della felicità diminuisce tra i 9 e i 16 anni, per poi aumentare leggermente dopo i 70 anni, per poi diminuire nuovamente intorno ai 96 anni. Per il secondo fattore, gli stati emotivi positivi, gli autori hanno osservato un declino generale nel corso della vita, dai 9 ai 94 anni. L’ultimo fattore, gli stati emotivi negativi, sembrava fluttuare dai 9 ai 22 anni, prima di diminuire durante l’età adulta fino all’età di 60 anni, quando ha cominciato ad aumentare nuovamente.
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“Nel complesso, lo studio ha indicato una tendenza positiva per un ampio periodo della vita, se consideriamo la soddisfazione di vita e gli stati emotivi negativi”, conclude Susanne Bücker.
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