Phillip Danault, un tempo noto per la sua affidabilità difensiva e il suo talento offensivo intermittente, ora sembra attraversare un momento difficile con i Los Angeles Kings.
Le sue mani, capaci di abili manovre fin da quando era a Los Angeles, sembrano di nuovo congelate nel cemento, ricordando tristemente la sua ultima stagione a Montreal e la finale della Stanley Cup nel 2021.
Danault non è riuscito a segnare un gol. I suoi demoni offensivi sono tornati.
Questo inizio di stagione 2024-2025 non fa che accentuare questa sensazione di regressione, con solo tre passaggi in otto partite.
Ciò che sorprende di più è l’annuncio che Danault sta per porre fine alla sua relazione con l’influente agente Don Meehan, con il quale era legato da diversi anni.
D’ora in poi sarà Allan Walsh, noto per il suo approccio aggressivo alle trattative e la sua schiettezza, a rappresentare gli interessi dell’attaccante del Quebec.
Questa scelta è intrigante, soprattutto perché Danault è già al quarto anno di un lucroso contratto di sei anni, del valore annuo di 5,5 milioni di dollari.
A 34 anni, quando scadrà questo contratto, sarà difficile immaginare che possa ottenere un altro contratto a lungo termine. Allora perché cambiare agente adesso?
Il contesto solleva diversi interrogativi. Don Meehan, agente di fuoriclasse come Alex Pietrangelo e Steven Stamkos, è anche l’ex rappresentante del PK Subban.
Potrebbe però pesare sull’ago della bilancia l’arrivo di Marc Bergevin all’interno dell’organizzazione dei Kings. C’è un legame tra la presenza di Bergevin, il cui rapporto con Danault è interrotto, e la partenza di Meehan come agente di Danault?
È chiaro che a Danault non piace che Bergevin faccia parte dell’organizzazione dei Kings e vorrà andarsene alla scadenza del suo contratto.
Cambiare agente, soprattutto nel bel mezzo di un contratto, comporta la sua parte di complicazioni. Non solo il giocatore a volte deve continuare a pagare una quota di commissione al suo ex rappresentante, ma questo spesso indica che dietro le quinte è sorto un problema serio.
Danault avrebbe previsto un conflitto con la dirigenza dei Kings, oppure crede che Allan Walsh, noto per la sua intransigenza, potrà garantirgli un futuro contratto ancora più lucroso?
Dal suo arrivo a Los Angeles, Danault aveva riacquistato una certa disinvoltura, collezionando tre solide stagioni da 51, 54 e 47 punti.
Purtroppo in questa stagione sta crollando in attacco, come a Montreal.
La sua intesa, un tempo evidente, con Trevor Moore e Kevin Fiala si è sgretolata e Danault fatica a influenzare il gioco in modo offensivo.
Il suo contributo offensivo decrescente potrebbe portarlo dalla seconda unità di power play se continua.
Se Danault spera di ottenere un contratto dopo quello attuale, quando avrà 34 anni, dovrà raddoppiare i suoi sforzi per dimostrare il suo valore.
Ma un nuovo agente non cambierà nulla.
A 34 anni, un impegno a lungo termine sembra improbabile e sa che dovrà essere impeccabile per mantenere la sua reputazione e garantirsi il futuro.
Con Allan Walsh ora al suo fianco, Danault sembra stia preparando una nuova dura strategia, con un agente riconosciuto come un vero squalo.
Danault si è rivolto a uno degli agenti più temuti della NHL, il che la dice lunga sul suo stato d’animo attuale: non ha fiducia… e Marc Bergevin in giro lo infastidisce moltissimo.
Il suo cambio di agente riflette forse un’insoddisfazione personale, un bisogno di guardare altrove, o anche il desiderio di circondarsi di uno spietato negoziatore in previsione delle prossime difficili fasi della sua carriera.
Questo cambio di direzione manda un segnale chiaro: Phillip Danault non intende lasciarsi scivolare lentamente verso la fine della sua carriera senza resistenze.
Resta da vedere se questa decisione gli permetterà di riscoprire la sua magia sul ghiaccio o se non farà altro che rafforzare i dubbi che cominciano a sorgere intorno a lui, ovvero la percezione di un giocatore che non è mai stato offensivo in vita sua.
Per ora, la prestazione mediocre di Danault ci ricorda quanto possano essere pesanti le aspettative, anche sotto il sole splendente della California.
Così è la vita.
La vita crudele di un giocatore che sarà sempre conosciuto… come un idraulico difensivo…