Da un lato i fratelli Menendéz, autori dell’omicidio dei loro genitori nel 1989, condannati all’ergastolo, “protagonisti” di un processo all’epoca iper pubblicizzato, e ora al centro della nuova serie di Ryan Murphy: il molto commentato e controverso Mostri su Netflix.
Dall’altro, un caso che coinvolge uno dei rapper più famosi del settore, P Diddy, accusato di stupro, sottomissione chimica e/o violenza sessuale da parte di più di un centinaio di donne, presunti atti che avrebbero avuto luogo, in particolare di sera, tra il 1995 e il 2021.
Ma qual è il legame tra questi due eventi?
A priori, nessuno.
Solo che sul web, e in particolare su TikTok, imperversano teorie e complotti. Tanto che i complotti si stanno diffondendo massicciamente nel tentativo di collegare questi due enormi casi legali…
P Diddy, Kim K e i fratelli Menendez collegati? Dietro la teoria del complotto, analisi femministe
Quindi P Diddy e i fratelli Menendez sono imparentati?
Sì, se dobbiamo credere a questo creatore di contenuti che su TikTok spiega che padre Menendez, assassinato dai figli, lavorava direttamente negli anni ’90 per “il produttore musicale Clive Davis, in altre parole, il mentore di P Diddy“.
Clive Davis è un leggendario produttore americano che, a capo della Columbia Records negli anni ’70, ha firmato Whitney Houston. Un entourage comune che “ha senso” secondo TikToker.
Tutto ciò collegherebbe i fratelli non solo a P Diddy… ma anche a Kim Kardashian. Infatti, la superstar e influencer, riferisce NBC News, ha recentemente chiesto il rilascio dei fratelli Menendez, evidenziando “anni di abusi“sperimentato da “Erik e Lyle”, che non avrebbero trovato “di un modo inimmaginabile per sfuggire al loro incubo“, subita all’interno della casa familiare. “Kim K” ha dedicato a questo un intero forum, da consultare in questa pagina.
E per alcuni, questa tanto pubblicizzata difesa dei fratelli Menendez sarebbe un modo per Kim Kardashian di distogliere l’attenzione dei media dal suo potenziale legame con i famosi “festini” organizzati da Diddy, dove queste azioni sono state commesse.
Si tratta semplicemente di una teoria del complotto che sta scuotendo Internet, dando origine ad approssimazioni, affermazioni rapidamente sfatate e troppo entusiasmo per fatti assolutamente morbosi – la popolarità della serie Netflix aiuta. Le folli teorie del complotto e il caso P Diddy sono, purtroppo, “routine”: Beyoncé ne sa qualcosa, come spieghiamo in questo primo piano dedicato a “Queen B.” (e le sue amicizie fonte di sospetto).
Tuttavia, analisi e interpretazioni che combinano i due fioriscono anche attraverso… la riflessione femminista. Sì sì. “Anche se il caso di Puff Daddy e quello dei fratelli Menendez non sembrano avere molto in comune, una cosa c’è: il silenzio degli uomini vittime di abusi sessuali. Perché ne parliamo così poco?“, si chiede la stampa italiana RSI in una lunga inchiesta.
In effetti, alcune delle numerose presunte vittime del rapper (e potenzialmente di coloro che lo circondano) sono uomini. E di questo vi parliamo diffusamente in questo dettagliato articolo in cui si discutono le denunce di questi uomini. Allo stesso modo, autori dell’omicidio di José e Mary Louise Menendez nella loro casa di Beverly Hills, i fratelli Menendez avevano denunciato gli abusi sessuali commessi dal padre.
Sì, le vittime di P Diddy sono coniugate anche al maschile. Essere vittima di violenza quando si è ragazzi è un argomento tabù, come ha dimostrato recentemente un’altra famosissima star della musica, di cui parliamo in quest’altro articolo.
“Che ruolo gioca la mascolinità tossica in tassi di segnalazione così bassi da parte degli uomini? Anche se la maggior parte delle vittime di violenza sessuale sono donne, anche gli uomini ne sono vittime. In verità, è stato dimostrato che gli uomini sopprimono le manifestazioni emotive più delle donne. La mascolinità tossica può essere collegata alla tendenza a pensare che mostrare emozioni o chiedere aiuto in caso di disagio emotivo sia un segno di debolezza.“, decifra ancora il quotidiano italiano.