La missione è titanica, se non impossibile. Pochi giorni dopo la morte di Paul Varry a Parigi, il ministro dei trasporti François Durovray ha annunciato la creazione di una “missione contro la violenza sulle strade”. Un lavoro che dovrebbe durare quattro mesi con l’obiettivo di “non opporsi ai modi di trasporto” ma di “pensare ad una condivisione armonica dello spazio urbano”. Bene, buona fortuna.
La creazione di questa missione avviene sei giorni dopo la morte di un ciclista di 27 anni, investito dal conducente di un SUV il 15 ottobre nell’8° arrondissement di Parigi. È stata aperta un’indagine e l’autista è stato accusato di omicidio. Quest’ultimo aveva preso la pista ciclabile per portare la figlia a una visita medica, prima di investire deliberatamente Paul Varry e ucciderlo. Dopo questa tragedia, migliaia di ciclisti si sono riuniti per chiedere più sicurezza e più strutture.
Questa missione sarà affidata ad “una personalità qualificata e quanto più vicina possibile alle sfide dello sviluppo della mobilità”, ha indicato il ministero, a seguito di un incontro con le associazioni dei ciclisti. Esso “avrà lo scopo, al di là delle valutazioni e dei fattori incidentali, di evidenziare il sentimento di insicurezza dei ciclisti e degli altri utenti della strada e di caratterizzare i comportamenti violenti sulla strada”, precisa il ministero che utilizzerà “ogni statistica utile a evidenziare il sentimento di insicurezza”.
La missione dovrà in particolare presentare proposte riguardanti l’educazione stradale, il miglioramento continuo delle strutture e l’individuazione, la segnalazione e la risposta giudiziaria ai comportamenti violenti sulla strada. “Ciclisti, automobilisti e pedoni devono finalmente poter vivere in una comunità che si percepisca uguale. Ci sono sempre più ciclisti, è una realtà. Tutti gli automobilisti devono accettarlo”, ha affermato Alexis Frémeaux, copresidente della Federazione francese degli utilizzatori di biciclette (FUB), a RTL.
Cliccando su“Accetto”accetti il deposito di cookie da parte di servizi esterni e avrai così accesso ai contenuti dei nostri partner.
Maggiori informazioni alla pagina Policy di gestione dei cookie
Accetto
Nel maggio 2023, il primo ministro Élisabeth Borne ha presentato un ambizioso “piano bicicletta” che prevedeva due miliardi di euro di investimenti fino al 2027 per portare avanti lo sviluppo e incoraggiare il ciclismo. Il fondo è stato congelato nella primavera del 2024.