La vita avrà sicuramente messo a dura prova Matthieu Lartot. Se il giornalista sportivo è riuscito a realizzare i suoi sogni, di strada ne ha fatta parecchia. Infatti, all’età di 16 anni, scoprì di avere un rarissimo cancro al ginocchio, un sinovialosarcoma. Poi il mondo andò in pezzi per questo appassionato di rugby che all’epoca stava valutando la possibilità di iscriversi a un programma di studi sportivi.
“È un cancro estremamente raro. Quando mi è stata diagnosticata nel 1997, c’erano 15 casi in Francia e ci è voluto del tempo per fare questa diagnosi. Dopo questo shock (un infortunio avvenuto durante una partita, ndr)il chirurgo che mi opera dice che tra dieci o quindici giorni potrò ricominciare a correre. Provo a correre ma ho un dolore terribile, non ci riesco. In effetti, la cisti non era scomparsa. La messa era ancora lì“, ricorda Matthieu Lartot in Una domenica in campagnain onda domenica 20 ottobre su France 2.
E ciò che avrebbe potuto essere curato alla fine ha richiesto un’altra operazione, più radicale. “Torno al biliardo, la biopsia rivela il sinovialosarcoma ed ecco che è shock perché ti dice che ha commesso un erroresuo malgrado. Non avrebbe dovuto toccare quel tumore, o almeno non come ha fatto. Ha rimosso il tumore e, così facendo con noncuranza, le cellule tumorali sono riuscite a diffondersi ovunque. Lì diventa molto problematico, molto urgente“, ha riferito. Di conseguenza, lo stesso giorno, Matthieu Lartot ha appreso che ora deve “rimuovere l’intero ginocchio nel suo insieme“:”Mi daranno un protesi di ristrutturazione massiva. Dovrò asportarmi 10 centimetri di femore perché devo prendere delle precauzioni e tagliare in alto. Sto entrando in qualcosa che mi handicapperà e che mette completamente in discussione tutto ciò che immaginavo e la proiezione che avevo riguardo al mio futuro.“.
Quattro interventi e quaranta sedute di radioterapia…
Lo aspettavano due anni e mezzo di inferno prima di diventare indipendente. “Tra il momento in cui mi è stata diagnosticata la malattia e il momento in cui sono uscita da questo tunnel, ci furono quattro operazioni e quaranta sedute di radioterapia, chemioterapia, quattro mesi di setticae questo fortissimo sentimento di ingiustizia“, sottolinea. Fortunatamente, Matthieu Lartot è poi riuscito a trovare un nuovo obiettivo di vita: il giornalismo sportivo.
Ricordiamo che nel 2023 tutto è cambiato di nuovo per lui con la recidiva del cancro. E questa volta, il marito di Magalie e il padre dei loro due figli non sono sfuggiti all’amputazione. Dopo una lunga riabilitazione, però, è riuscito a tornare in onda giusto in tempo per commentare la Coppa del Mondo di rugby.