Questa struttura surriscaldata che circonda la stella, come la corona solare, è poco conosciuta dagli astrofisici. Nuovi dati ci permettono di comprendere meglio la stretta relazione tra esso e il disco di accrescimento.
Lanciato nel 2021, il satellite IXPE (Imaging X-ray Polarimetry Explorer) della NASA mira a studiare la polarizzazione della radiazione di raggi X emessa da resti di supernova, buchi neri, pulsar o stelle di neutroni. Queste sono alcune delle strutture più misteriose ed energetiche del pianeta l’Universo.
Solitamente le onde elettromagnetiche si muovono senza una direzione precisa ma, sotto l’effetto di potenti campi magnetici, la luce adotta un orientamento preferito. La polarimetria consiste nell’osservare l’orientamento dei raggi X che si propagano nello spazio.
Un buco nero nel nostro mirino
I campi magnetici intensi sono esattamente ciò che troviamo vicino ai buchi neri. E sono proprio questi oggetti quelli che sono stati osservati da IXPE. Il satellite ha preso di mira buchi neri di massa stellare come Cygnus X-1 e Cygnus di Magellano a più di 165.000 anni luce di distanza.
E hanno osservato anche una serie di buchi neri supermassicci, tra cui quello situato al centro della galassia Circinus, distante 13 milioni di anni luce, e quelli delle galassie NGC 1068 e NGC 4151, rispettivamente distanti 47 milioni di anni luce milioni di anni luce di distanza.
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Obiettivo degli scienziati: comprendere meglio una struttura specifica di alcuni buchi neri e chiamata “corona”, per analogia con quella che costituisce lo strato più esterno dell’atmosfera del Sole. Ma mentre la temperatura della corona solare si aggira intorno al milione di gradi, quella dei buchi neri raggiunge diversi miliardi di gradi!
Al di là della sua temperatura, è difficile sapere molto di più sulla geometria e sulla composizione di questa corona: “Si tratta di una sfera sopra e sotto il buco nero, di un’atmosfera generata dal disco di accrescimento, o forse […]
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