Friskies e Chocapic hanno ridotto le dimensioni delle confezioni aumentando i prezzi

Friskies e Chocapic hanno ridotto le dimensioni delle confezioni aumentando i prezzi
Friskies e Chocapic hanno ridotto le dimensioni delle confezioni aumentando i prezzi
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L’UFC-Que Choisir individua i marchi Chocapic e Nestlé per aver recentemente ridotto la quantità venduta aumentando il prezzo al chilo dei loro prodotti.

Nuovo esempio di restringimento. “Le confezioni si restringono, i prezzi aumentano”, denuncia l’associazione dei consumatori UFC-Que Choisir a proposito delle marche Chocapic e Friskies, di proprietà del gruppo Nestlé. Queste ultime hanno infatti ridotto le dimensioni delle loro confezioni gonfiandole prezzo dei loro prodotti al chilo.

Particolarmente colpiti i cereali Nestlé

La Shrinkflation, fenomeno che consiste nel ridurre la quantità di un prodotto aumentandone il prezzo al chilo, spesso si nasconde dietro espressioni come “nuovo formato”. Questo è proprio il caso della nuova scatola da 375 grammi di Chocapic.

“I pesi indicati danno la misura della riduzione: si passa da 430 g a 375 g, una perdita di quasi il 13%. Ma se la scatola si restringe, il prezzo al chilo aumenta di peso! Tra la confezione da 430 g e quella da 375 g, L’aumento è del 37%, secondo i nostri rilevamenti dei prezzi nei supermercati”, denuncia l’associazione dei consumatori.

La confezione da 750 grammi non viene risparmiata, poiché il suo peso sale a 675 grammi, ovvero circa il 10% in meno di prodotto. Il suo prezzo al chilo aumenta del 29%, “dopo aver subito un’inflazione del 43% in due anni”, ricorda l’associazione.

L’UFC punta il dito anche contro i cereali Lion, altro marchio del gruppo Nestlé. La confezione di questo prodotto è passata da 750 a 675 grammi mentre il prezzo al chilo è aumentato del 29%.

Friskies cibo secco per gatti

UFC-Que Choisir cita anche il caso del cibo per gatti Friskies della marca Purina, anch’essa del gruppo Nestlé. La confezione da 2 chili perde 500 grammi e aumenta a 1,5 chili.

“Il portafoglio dei clienti scende dal 26% al 67% in più al chilo, a seconda della marca”, avverte l’organizzazione. Contattata dall’associazione, Purina ha confermato un “adeguamento dei prezzi” “della sua offerta Friskies”, riferisce l’UFC.

“Il marchio precisa che questi nuovi formati sono ‘chiaramente’ indicati ai consumatori in negozio su adesivi, kakemono (pannelli espositivi) e coupon, nonché ‘sui siti drive e sulla pagina Friskies’ del sito Purina”, spiega l’associazione noi.

Prodotti esclusi dall’ordine di restringimento

Il decreto sulla “shrinkflation” è stato adottato il 16 aprile e pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 4 maggio. Questo testo impone ai distributori di indicare “direttamente sulla confezione o su un’etichetta attaccata o posizionata vicino al prodotto, in modo visibile e leggibile” una dicitura relativa ai prodotti la cui quantità è diminuita senza che il loro prezzo diminuisca.

Ma questo decreto si applica solo nel caso in cui si tratti esattamente dello stesso prodotto. “Tuttavia, nei casi citati, questi nuovi imballaggi riportano nuovi codici a barre, anche se il consumatore acquista la stessa merce”, si rammarica l’associazione.

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