Progetti petroliferi nelle aree protette UNESCO in aumento del 40%

Progetti petroliferi nelle aree protette UNESCO in aumento del 40%
Progetti petroliferi nelle aree protette UNESCO in aumento del 40%
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Il numero di progetti di estrazione petrolifera nelle aree protette dall’UNESCO aumenterà nei prossimi anni, nonostante gli accordi globali firmati per fermare il deterioramento di questi luoghi speciali.

L’associazione tedesca Leave it in the Ground Initiative (LINGO) rivela che nei prossimi decenni si prevede un aumento del 70% dei progetti di pozzi petroliferi nei territori classificati patrimonio mondiale dall’UNESCO.

L’UNESCO ha classificato più di 1.000 luoghi come siti del patrimonio mondiale: 952 aree culturali, 231 naturali e 40 aree culturali e naturali, in 168 paesi diversi. Grazie a questo status le meraviglie sono protette e molte attività umane sono vietate. Tuttavia, l’associazione Leave it in the Ground Initiative (LINGO) annuncia che questa protezione verrà meno.

I giganti del petrolio non hanno intenzione di fermarsi presto

Un progetto di estrazione di combustibili fossili è particolarmente criticato: quello rivolto alle Isole Marawah. Questo arcipelago, al largo degli Emirati Arabi Uniti, vedrà la nascita di un progetto sottomarino da 17 miliardi di dollari. Un progetto particolarmente criticato, perché il Paese è stato scelto per ospitare il prossimo Congresso Mondiale sulla Conservazione, nell’ottobre 2025.

Alice McGown, coautrice di questo studio, critica fortemente il lassismo di cui beneficiano queste compagnie petrolifere: “è allarmante vedere che le compagnie petrolifere statali sono pronte a lavorare nelle regioni protette anche dopo il 2030”.

È possibile consultare una mappa precisa di tutti i siti protetti dove è prevista o già avviata un’operazione di estrazione petrolifera.

In totale, LINGO deplora 2.301 estrazioni in corso o future all’interno di siti protetti. Ciò rappresenterebbe 66,3 miliardi di tonnellate di CO2 prodotte in queste aree protette. Progetti di cui beneficeranno complessivamente 651 diverse aziende.

Questo annuncio arriva a pochi giorni dalla COP16, che si terrà a Cali (Colombia) il 21 ottobre.

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