Scontri tra Hezbollah e l’esercito israeliano. Il movimento filo-iraniano ha annunciato che i suoi combattenti avevano sparato proiettili lunedì 14 ottobre contro le truppe israeliane che stavano tentando un “infiltrazione” nel sud del Libano, vicino al villaggio di confine di Markaba. Altri combattenti nella formazione hanno preso di mira soldati israeliani anche altrove con razzi, inclusa la regione di Labbouneh a ovest. Segui il nostro live streaming.
Hezbollah aveva minacciato Israele di ulteriori offensive. Lo ha affermato lunedì il movimento islamico in un comunicato “la resistenza (…) promette il nemico” che l’attacco “il sud di Haifa è solo un assaggio di ciò che lo attende se decide di continuare i suoi attacchi contro il nostro popolo”. Questo attacco, il più sanguinoso in Israele da quando Hezbollah e l’esercito israeliano sono entrati in guerra aperta il 23 settembre, ha ucciso quattro soldati israeliani e ferito più di 60 persone.
Colpito il campo di addestramento israeliano. Lo precisa Hezbollah che i suoi combattenti lanciarono “Uno squadrone di droni esplosivi nel campo di addestramento della brigata Golani a Binyamina, a sud di Haifa”. L’organizzazione dedica l’attacco al suo leader Hassan Nasrallah, ucciso il 27 settembre in un attacco israeliano vicino a Beirut.
L’UNIFIL denuncia “violazioni sconcertanti” da parte di Israele. La forza di pace delle Nazioni Unite in Libano ha segnalato un ingresso “una forza” Domenica mattina due carri armati israeliani in una delle sue posizioni. Aveva già criticato i “ripetuti” colpi israeliani mirati contro di loro venerdì nel sud del Libano. Del “attacchi” contro le forze di pace delle Nazioni Unite possono costituire “crimini di guerra”ha avvertito domenica il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite.
Emmanuel Macron chiede una riduzione della tensione. Domenica il presidente francese ha invitato il suo omologo iraniano, Massoud Pezeshkian, a sostenerlo “una riduzione generale” nella Striscia di Gaza e in Libano, dove Hezbollah, alleato di Teheran, continua la sua lotta contro Israele. Ha sottolineato il Capo dello Stato “la responsabilità dell’Iran (…) di usare la sua influenza in questo senso presso gli attori destabilizzanti che ricevono il suo sostegno”.