Ogni anno, nella prima settimana di ottobre, vengono assegnati sei premi Nobel: fisica, chimica, economia, letteratura, medicina e pace. Per quest’anno 2024, sembra che il campo dell’intelligenza artificiale sia sotto i riflettori. Pertanto, il Premio Nobel per la fisica è stato assegnato congiuntamente a John J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton “per scoperte e invenzioni fondamentali che consentono l’apprendimento automatico con reti neurali artificiali”. Il primo, 91 anni, è professore all’Università di Princeton e il secondo, 76 anni, all’Università di Toronto.
I due ricercatori lavorano sull’argomento dagli anni ’80, traendo ispirazione dalla rete neurale del cervello umano per sviluppare reti neurali artificiali. Hanno così fatto avanzare la ricerca in un certo numero di campi tra cui la fisica delle particelle, l’astrofisica e persino la scienza dei materiali.
Il Premio Nobel per la Chimica premia il lavoro di due ricercatori di Google DeepMind
Il Premio Nobel per la Chimica 2024 è stato diviso, una metà assegnata a David Baker “per la progettazione computazionale delle proteine”, l’altra metà congiuntamente a Demis Hassabis e John M. Jumper “per la previsione della struttura delle proteine”. Gli ultimi due hanno sviluppato un modello di intelligenza artificiale, AlphaFold2, per risolvere un problema vecchio di 50 anni: prevedere le strutture complesse delle proteine. Un esempio di struttura proteica determinata utilizzando il modello è un enzima batterico che provoca resistenza agli antibiotici. Questa struttura è importante per scoprire modi per prevenire la resistenza agli antibiotici.
I due uomini sono noti anche per il loro lavoro all’interno di DeepMind, un’entità di ricerca sull’intelligenza artificiale di proprietà di Google dal 2014. Demis Hassabis è uno dei fondatori di Isomorphic Labs e DeepMind e ora dirige questo ramo di intelligenza artificiale all’interno di Google. John Jumper è il direttore di Google DeepMind.
David Baker, dipendente dell’Università di Washington, Seattle, da parte sua ha creato il “prima proteina completamente diversa da tutte le proteine esistenti conosciute”, che è considerata un’impresa. “Negli ultimi anni nel laboratorio di David Baker è avvenuta un’incredibile proteografia. Si tratta di nuovi nanomateriali in cui fino a 120 proteine si legano spontaneamente tra loro a proteine che funzionano come una sorta di rotore molecolare”, indica la fondazione.
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