Sébastien Chenu ritiene che Michel Barnier “non stia inviando i segnali giusti”

Sébastien Chenu ritiene che Michel Barnier “non stia inviando i segnali giusti”
Sébastien Chenu ritiene che Michel Barnier “non stia inviando i segnali giusti”
-

La deputata e portavoce RN brandisce la minaccia di una mozione di censura al termine dell’esame del bilancio 2025 Il movimento di Marine Le Pen rifiuta ogni misura che coinvolga i francesi “che lavorano o che hanno lavoro”.

Un chiarimento. Alla vigilia della presentazione del bilancio 2025 che si preannuncia già molto teso in un contesto finanziario ad alto rischio, il Raggruppamento Nazionale (RN) mette le carte in tavola.

“Votare il bilancio non è possibile”, ha detto mercoledì mattina a 2 il deputato della RN Sébastien Chenu. “Ovviamente non voteremo sul bilancio, siamo all’opposizione”.

Verso un primo 49,3 per il governo Barnier

Se gli eletti di Marine Le Pen non hanno sostenuto la mozione di censura presentata dalla sinistra e discussa martedì sera nell’emiciclo, evidentemente non rinunciano a rovesciare il governo.

In caso di forte opposizione al bilancio – molto probabilmente in un contesto di assenza di maggioranza – Michel Barnier sarebbe costretto a ritirare l’articolo 49.3. Permette l’adozione di un testo senza votazione ma poi apre la porta alla presentazione di una mozione di censura.

“Per il momento Michel Barnier non ci manda buoni segnali per impedirci di votare una mozione di censura alla fine” dello studio di bilancio, ha criticato Sébastien Chenu, portavoce del movimento Jordan Bardella.

Una mozione di censura sì, ma “non oggi”

La Marina Militare sembra determinata a dare una possibilità al Primo Ministro. Guillaume Bigot, che ha rappresentato il partito con la fiamma questo giovedì sera sul podio durante l’esame della mozione di censura, ha così assicurato che “brucia dal voto” per la censura ma “non oggi”.

Durante il discorso di politica generale di Michel Barnier, Marine Le Pen ha minacciato di rovesciare il governo se non fosse stata presentata una legge sull’immigrazione il prossimo gennaio, promettendo di giudicare il primo ministro in base alle “sue azioni”.

Il governo dovrà presentare giovedì sera al Consiglio dei ministri il disegno di legge finanziaria e la legge sul finanziamento della previdenza sociale, con un ritardo senza precedenti di nove giorni, punto di partenza di un percorso legislativo ad altissima tensione.

Il contributo dei pensionati, “una linea rossa”

Il governo si è posto l’obiettivo di ridurre il deficit di 60 miliardi di euro. Per fare ciò, ha pianificato di ridurre alcune spese facendo affidamento su aumenti fiscali mirati. Le famiglie estremamente benestanti e le grandi imprese saranno invitate a contribuire, senza che per il momento venga incisa l’imposta sul reddito.

“Ci sono linee rosse, comprese quelle che richiedono ulteriori sforzi da parte dei francesi per ripagare i danni della politica economica portata avanti per anni”, ancora i giudici Sébastien Chenu, riferendosi ai francesi “che lavorano e che hanno lavorato”.

Nel campo RN, il probabile rinvio dell’indicizzazione delle pensioni all’inflazione, che avverrebbe nel luglio 2025 e non nel prossimo gennaio, va molto male. La misura farebbe risparmiare almeno 3,5 miliardi.

Marine Le Pen ha denunciato la scorsa settimana su X (ex Twitter) una misura “cattiva”. Il congelamento temporaneo delle pensioni “è ancora sul tavolo”, ha risposto mercoledì a BFMTV la portavoce del governo Maud Bregeon.

-

PREV Il suo prezzo triplica in un anno, il Barça lo vuole!
NEXT “Un buon punto logico”, soddisfatti gli Aiglons del pareggio dopo OGC Nice – LOSC