L’ombra dell’Iran nell’omicidio del leader di Hezbollah Nasrallah

L’ombra dell’Iran nell’omicidio del leader di Hezbollah Nasrallah
L’ombra dell’Iran nell’omicidio del leader di Hezbollah Nasrallah
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Le informazioni riportate dal quotidiano francese Le Parisien sull’assassinio di Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, da parte di attacchi israeliani, si basano su rivelazioni che chiameremo esplosive.

Secondo questa fonte, Israele avrebbe beneficiato dell’intelligence ultrasensibile, fornita da un agente iraniano infiltrato nei circoli interni di Hezbollah, per localizzare e prendere di mira Nasrallah durante la sua presenza a Beirut. Quest’ultimo si trovava il venerdì in questione nella capitale libanese per presenziare ai funerali di un dirigente di Hezbollah, Mohammed Sarour.

Funzionamento millimetrico

Il ruolo centrale dell’agente iraniano è tanto più intrigante perché avrebbe permesso a Israele di sincronizzare con precisione i propri attacchi con la presenza di Nasrallah in una zona specifica della periferia di Beirut, più precisamente nel quartiere di Haret Hreik. Questo quartiere, considerato una roccaforte di Hezbollah, è spesso teatro di tensioni estreme.

Questo tipo di operazione, che richiede precisione chirurgica, mostra la sofisticatezza dei servizi segreti israeliani, ma anche la crescente vulnerabilità di Hezbollah, che, nonostante la sua rete compartimentata, sembra ora suscettibile alle infiltrazioni.

L’imbroglio iraniano

A rendere ancora più complessa la situazione è la provenienza dell’intelligence, proveniente da un agente iraniano. L’Iran, grande sostenitore di Hezbollah, si ritrova quindi indirettamente coinvolto nella caduta del suo stesso alleato.

Questo tradimento interno, se dimostrato, potrebbe causare ondate di epurazioni negli ambienti della sicurezza iraniana e all’interno dello stesso Hezbollah. Questo caso ricorda altri episodi in cui agenti interni, a volte anche appartenenti a fazioni vicine al potere, hanno contribuito ad attacchi su larga scala.

L’attacco, attentamente preparato, dimostra anche la determinazione di Israele a neutralizzare i nemici “storici”, indipendentemente dalla complessità delle operazioni richieste e dalle conseguenze collaterali. Inoltre, apre la strada all’escalation in un Libano già sull’orlo del collasso economico e sociale, dove le tensioni interne sono esacerbate dalla caotica situazione politica.

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