Dupond-Moretti in riabilitazione, hai detto impeccabile, una giornata qualunque: La Wandering Week di Denis Carreaux

Dupond-Moretti in riabilitazione, hai detto impeccabile, una giornata qualunque: La Wandering Week di Denis Carreaux
Dupond-Moretti in riabilitazione, hai detto impeccabile, una giornata qualunque: La Wandering Week di Denis Carreaux
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Lunedi

Dupond-Moretti in disintossicazione. Due stanze, due atmosfere durante il passaggio dei poteri al Ministero della Giustizia. Da una parte l’uscente Éric Dupond-Moretti, esaltato e felice. Dall’altro, quello nuovo, Didier Migaud, austero e discreto. Tutto si oppone all’alto funzionario pubblico, rigido come la giustizia, e all’ex tenore dell’Ordine degli avvocati. Dopo quattro anni trascorsi a Place Vendôme, il ministro della Giustizia non se ne va in pace. Colui che aveva restituito risorse (+33% dal 2020 al 2024) a un’amministrazione incruenta ha visto tagliare di 500 milioni di euro l’ambizioso bilancio del suo ministero. Il suo timore: che il suo successore, con le sue arie da padre del rigore, metta un freno ai mezzi della Giustizia. Ritornato alla vita civile, Éric Dupond-Moretti si prenderà il tempo per pensare al futuro. In un momento in cui molti dei suoi ex colleghi si avviano già verso il 2027, “Acquitator” ha scelto di salire in moto e partire per viaggio su strada in Italia. Storia della disintossicazione dalla politica.

Martedì

Hai detto impeccabile? Michel Barnier si sta già strappando i capelli bianchi. Appena tre giorni dopo la formazione del governo, i nostri nuovi ministri si affrettano a dimostrare la loro incapacità di lavorare insieme. Tra il destrista Bruno Retailleau che critica la mancata esecuzione delle sentenze e l’ex socialista Didier Migaud che assicura “Non esiste una giustizia lassista”il duello reale è già iniziato. Da parte di Bercy, il nuovo ministro Antoine Armand non si preoccupa ancora dello stato delle finanze francesi, ma di un tema molto più importante: il comportamento da tenere nei confronti della RN, giudicata “fuori dall’arco repubblicano”. Se Michel Barnier, costretto a chiamare Marine Le Pen, riformula la ricorrente, il danno è fatto: il disastroso incidente conferma che il capo dei deputati RN ha effettivamente diritto di vita o di morte su questa fragilissima coalizione. Michel Barnier voleva ministri “modesto”irreprensibile”Chi “evitare frasi piccole”. È servito.

Mercoledì

Una giornata qualunque. In Libano, dove Israele intende condurre un’offensiva di terra, i bombardamenti di oggi hanno causato la morte di altre cinquanta persone. A Gaza il bilancio odierno parla di 41.495 morti dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. A Mosca Vladimir Putin intende cambiare la sua dottrina sull’uso delle armi nucleari. Un avvertimento gratuito agli alleati dell’Ucraina. Secondo il Giornale di Wall Streetche aveva accesso a dati riservati, la guerra lanciata dalla Russia ha già provocato un milione di morti e feriti dal 24 febbraio 2022. In Messico, dove infuria la guerra dei cartelli, si sono verificati più di 130.000 omicidi in sei anni. Nelle strade di Culiacán, capitale dello stato di Sinaloa, non ci sono abbastanza mani per raccogliere i corpi mutilati sparsi da un capo all’altro della città. Una giornata qualunque sulla Terra.

GIOVEDÌ

Il blues del presidente. Non così semplice, la nuova vita di Emmanuel Macron. Costretto a fare un passo indietro e lasciare, fatto senza precedenti, il Primo Ministro e il suo strano governo lavorare da soli, il Capo dello Stato deve risolversi a inaugurare i crisantemi. Tra due pose della prima pietra e tre commemorazioni, il presidente ha pensato di poter trovare la pace all’estero. È un fallimento. Anche a migliaia di chilometri dalla Francia, l’impopolarità persiste nei Weston. Violentemente attaccato per le strade di Montreal dai manifestanti che lo criticano per l’inerzia della Francia a Gaza e in Libano, Emmanuel Macron deve decidere di rinunciare a un tonificante bagno di folla. “Siamo sempre la minoranza di qualcuno”lo aveva confidato poco prima durante una visita all’ambasciata francese a Ottawa, lasciando cadere questa frase enigmatica: “Non so se la Francia è felice…” Di chi è la colpa?

Venerdì

Parla di meno, agisci di più. Quasi 3mila persone unite nel dolore nella cattedrale di Versailles e sulla sua piazza, torrenti di lacrime e tanta rabbia: le immagini dei funerali di Philippine, la studentessa 19enne assassinata il 21 settembre al Bois de Boulogne, strappano il cuore. Al di là degli inevitabili recuperi politici, il profilo del presunto assassino, un marocchino irregolare condannato per stupro e soggetto all’obbligo di lasciare il territorio francese (OQTF), non può che sollevare interrogativi. “Dobbiamo proteggere meglio i francesi ogni giorno, ma fatelo, fatelo, fatelo… e parlate di meno”. Le parole di Emmanuel Macron, che ha reagito a questo atroce crimine canadese, sembrano una prova. Ad ogni nuova notizia ci indigniamo, discutiamo, denunciamo nel vuoto gli OQTF non eseguiti. Fino alla prossima tragedia. Parlare di meno, agire di più: questo è esattamente il credo di Michel Barnier. È giunto il momento di tradurre le parole in fatti.

SABATO

Ogni cane cerca la sua catena. Quali sono i programmi televisivi preferiti dai cani? Questa è la domanda essenziale a cui ha voluto rispondere un team di ricercatori dell’Università del Wisconsin Veterinary Medicine. Dopo aver intervistato più di 1.200 proprietari di cani, questi esperti sono stati in grado di confermare che l’86% dei cani guarda la TV. Attraverso il loro lavoro, hanno scoperto che i più anziani sono i più dipendenti (o dipendenti) dal piccolo schermo. Possiamo dedurre che, come i nostri adolescenti, i più piccoli tendono a trascorrere il loro tempo nelle reti dei cuccioli. Lo studio ci dice anche che il 93% dei cani guarda programmi con protagonisti i loro coetanei. Probabilmente documentari sugli animali. Tutto il contrario per i gatti, che chiaramente preferiscono la TV per gatti.

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