Uccisa la “maggior parte” degli alti dirigenti di Hezbollah
“Hassan Nasrallah è morto”, ha detto un portavoce dell’esercito israeliano, Nadav Shoshani, su X, dopo il devastante raid che, secondo l’esercito, ha preso di mira il quartier generale di Hezbollah. Secondo un comunicato militare israeliano, Ali Karaké, presentato come il comandante del fronte meridionale di Hezbollah, così come altri comandanti, sono stati uccisi insieme a Hassan Nasrallah nell’operazione denominata “Nuovo Ordine”. Una fonte vicina a Hezbollah ha confermato la morte di Karaké. Secondo l’esercito israeliano, “la maggior parte” degli alti dirigenti di Hezbollah sono stati uccisi durante le operazioni israeliane degli ultimi mesi.
Secondo l’agenzia ufficiale iraniana Irna, nello sciopero di venerdì è stato ucciso anche Abbas Nilforoushan, uno dei vice del capo delle Guardie rivoluzionarie, l’esercito ideologico iraniano.
Un attacco “molto sofisticato”.
L’attacco a Nasrallah “è stato molto sofisticato. Ciò dimostra non solo enormi capacità tecnologiche, ma anche la misura in cui Israele si è infiltrato in Hezbollah”, spiega James Dorsey, ricercatore presso il Middle East Institute dell’Università Nazionale di Singapore.
Israele ha descritto la sua operazione come un “attacco preciso” al “quartier generale” di Hezbollah nella periferia sud di Beirut. Il portavoce dell’esercito, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che il quartier generale è “situato sotto edifici residenziali nel cuore di Dahiyeh”, il termine arabo per “sobborgo”.
Gli attentati hanno distrutto decine di edifici, secondo un fotografo dell’AFP, e costretto alla fuga migliaia di residenti, tra cui diverse famiglie costrette a dormire per strada. Secondo un rapporto provvisorio delle autorità libanesi sono morte almeno sei persone. Sabato l’esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato attacchi contro “140 obiettivi di Hezbollah” da venerdì sera.
