spread contenuti in attesa dell’inflazione statunitense

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(CercleFinance.com) – La Borsa di Parigi è prevista senza grandi variazioni venerdì mattina, con cautela per limitare le differenze prima dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, l’ultimo grande incontro della settimana per i mercati.

Intorno alle 8:15, il contratto future sull’indice CAC 40 – con scadenza ottobre – viene scambiato a 7.766 punti, segnalando un’apertura ad un moderato rialzo dopo la forte progressione del giorno prima.

Il mercato parigino è salito ieri del 2,3% per tornare sopra la soglia dei 7.700 punti grazie all’impennata del settore del lusso, spinto da un secondo ‘pacchetto’ di misure di ripresa per l’economia cinese.

In questa fase della settimana, l’indice CAC segna un guadagno settimanale del 3,2% che gli permette di ritornare in territorio positivo sia per il mese di settembre (+1,5%) che per l’intero anno. (+2,3%).

A Wall Street, le borse americane continuano inesorabilmente a stabilire nuovi record assoluti, con l’indice S&P 500 che ieri sera ha toccato nuovamente il massimo storico.

Gli investitori hanno accolto con favore i buoni risultati dei colossi tecnologici, ma soprattutto l’annuncio di una crescita confermata del 3% per l’economia americana nel secondo trimestre, segno della resistenza dell’attività oltreatlantica.

“Sembra che tutte le buone notizie siano davvero buone notizie per i mercati in questo momento”, ha commentato questa mattina un trader con sede a Londra.

Ma l’attenzione degli investitori si concentrerà ora sugli ultimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti, che influenzeranno sicuramente le prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.

I timori sull’andamento dei prezzi si sono recentemente calmati sulla scia di diverse statistiche rassicuranti, ma potrebbero riemergere in caso di spiacevoli sorprese.

Il consenso prevede che l’indice “PCE”, la misura dell’inflazione favorita dalla Federal Reserve, scenda al 2,2% ad agosto, rispetto al 2,5% di luglio.

Gli investitori continueranno a monitorare anche l’evoluzione dell’inflazione nel Vecchio Continente, con la pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo in Francia e Germania, che precederanno quelli della zona euro, prevista per giovedì prossimo.

Dati più deboli del previsto rafforzerebbero la probabilità di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE nella riunione prevista per il 17 ottobre.

I rendimenti dei titoli del Tesoro USA continuano a mostrare forza, confermando che la recente rotazione ha spinto gli investitori a spostarsi verso asset più rischiosi.

Quello dei Treasury decennali si stabilizza intorno al 3,79%, dopo aver superato ieri brevemente la soglia del 3,80% per la prima volta dall’inizio di settembre.

Il mercato obbligazionario europeo non segue il movimento e comincia un piccolo miglioramento al livello del decennale tedesco, che si rilassa leggermente verso il 2,16%.

Il dollaro, che all’inizio della settimana aveva toccato i minimi annuali contro l’euro, tenta un recupero che riporta la moneta unica verso 1,1165.

Il mercato petrolifero conferma il suo calo dopo il breve rimbalzo seguito alla formalizzazione all’inizio della settimana del piano di ripresa cinese, con i fondamentali della domanda e dell’offerta che hanno ripreso il sopravvento.

Il Brent crolla dello 0,3% sotto i 71,4 dollari al barile e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) crolla dello 0,3% a 67,5 dollari, mentre l’Arabia Saudita avrebbe rinunciato all’obiettivo di riportare i prezzi in area 100 dollari al barile. botte.

Entrambi dovrebbero mostrare perdite di quasi il 6% nel corso della settimana.

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