diminuisce il sostegno all’ultima proposta di Thierry Breton – Euractiv FR

diminuisce il sostegno all’ultima proposta di Thierry Breton – Euractiv FR
diminuisce il sostegno all’ultima proposta di Thierry Breton – Euractiv FR
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Se tutti i difensori del nucleare concordano sul fatto che l’UE non deve più “discriminare” l’energia nucleare rispetto a quella rinnovabile, i metodi differiscono. Tanto che la proposta di un regolamento europeo specifico per l’energia nucleare avanzata dall’ex commissario al mercato interno Thierry Breton, inizialmente ben accolta, è ora in sospeso.

Da un lato, “Credo più nella normalizzazione del nucleare che in un trattamento specifico”, spiega a Euractiv un lobbista del nucleare a Bruxelles.

D’altro canto l’eurodeputato francese di Renew, Christophe Grudler, leader di un gruppo informale di 120 parlamentari favorevoli al nucleare, ritiene che sarà necessario che i commissari europei proposti da Ursula von der Leyen “ assumere impegni forti » su a “Atto nucleare”o almeno su “una strategia nucleare europea”durante le audizioni davanti ai parlamentari, previste a partire dal 30 settembre.

Thierry Breton aveva menzionato il suo concetto di “testo europeo sulle tecnologie nucleari” (atto nuclearein inglese) per la prima volta lo scorso aprile. Durante un evento organizzato da Euractiv, ha spiegato che una legge sul nucleare lo renderebbe possibile rafforzare la leadership europeal’una del mattinoera della ricerca einnovazione nelle tecnologie nucleariaires»far emergere progetti transfrontalieri e attrarre competenze per rafforzare l’industria europea.

L’iniziativa è stata ben accolta, “assolutamente benvenuto” addirittura, secondo il direttore generale di EDF, Luc Rémont, per Euractiv.

Testi settoriali

A Bruxelles circola da diversi mesi l’idea di mettere in campo testi settoriali su alcune tecnologie “strategiche”, con iniziative della Commissione, come una “Carta solare” o un “pacchetto eolico”. Lo scorso febbraio, i colegislatori europei hanno adottato il regolamento per un’”industria a emissioni nette zero” (Legge sull’industria Net-ZeroNZIA, in inglese) che sostiene il dispiegamento nell’UE di parte delle catene del valore necessarie allo sviluppo di un elenco di tecnologie cosiddette “strategiche” per la decarbonizzazione e la sovranità dell’UE.

Per quanto riguarda la legge sul nucleare, a partire dal 16 luglio, “ I servizi di Thierry Breton stanno già lavorando ad un testo », ha assicurato Christophe Grudler a Euractiv.

Interrogati sulla questione, i servizi dedicati all’interno della Commissione europea hanno riferito a Euractiv del lavoro svolto sullo sviluppo di un’Alleanza industriale europea sui piccoli reattori modulari (piccoli reattori modulariSMR, in inglese), per il quale è previsto un piano d’azione generale per il 1° trimestre 2025.

Thierry Breton vuole un testo europeo dedicato al nucleare

Il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, ha annunciato giovedì (11 aprile) di volere una nuova legge europea sulle tecnologie nucleari, una “legge sulle tecnologie nucleari”. Il capo dell’EDF Luc Rémont ha accolto favorevolmente la proposta.

Dov’è la legge sul nucleare?

Nel frattempo il francese è stato escluso dal collegio dei commissari proposto dalla presidente Ursula von der Leyen. Con la sua partenza, è difficile sapere di più sulla forma e sul contenuto di un testo sul nucleare come lui lo voleva, o anche sulla sua possibile materializzazione.

Secondo diverse persone intervistate a favore dell’iniziativa, qualunque sia la sua forma finale, il suo scopo deve essere la strutturazione di una catena del valore del nucleare in Europa, il sostegno alla formazione, la garanzia di finanziamenti e obiettivi di sviluppo. .

Secondo Valérie Faudon, delegata generale della Compagnia francese dell’energia nucleare, questa deve essere anche un’occasione per farlo “porre fine alla discriminazione subita dal nucleare in numerosi testi e fondi europei per lo sviluppo”non considerate in queste strutture allo stesso livello delle rinnovabili.

Possiamo farlo? Sulla carta sì, perché” un testo europeo può modificare un testo europeo precedente », spiega a Euractiv la professoressa di diritto europeo all’Università di Lione 3, Gaëlle Marti.

Quest’ultimo, però, immagina che per raggiungere questo obiettivo, “ questo ‘atto nucleare’ sarebbe in realtà costituito da diversi testi, ciascuno dei quali modifica i testi [discriminant, s’il en est, envers le nucléaire] “.

“Complicato…”riassume Valérie Faudon. Tanto più che, oltre all’oscurità dell’iniziativa fino ad oggi, si pone ora la questione della sua articolazione, se necessario, con il Accordo industriale pulito menzionato da Ursula von der Leyen durante il suo discorso elettorale del 16 luglio e che si è impegnata a presentare entro i primi 100 giorni dall’insediamento del suo nuovo collegio di commissari.

Ci chiediamo se non sia preferibile non privilegiare troppo il nucleare”, sostiene in questo senso la diplomazia francese, da alcune settimane in missione presso i parlamentari europei per far valere le proprie posizioni in vista delle audizioni dei proposti commissari.

In definitiva, non sappiamo più se vogliamo una “legge sul nucleare” oppure no », confidano a Euractiv le squadre di un eurodeputato pro-nucleare.

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