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Il consigliere comunale svizzero si scusa per aver sparato contro un manifesto raffigurante Maria e Gesù

Il consigliere comunale svizzero si scusa per aver sparato contro un manifesto raffigurante Maria e Gesù
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GINEVRA (AP) — Una consigliera comunale in Svizzera si è scusata e, a quanto si dice, ha chiesto protezione alla polizia contro le minacce dopo aver sparato con una pistola sportiva contro un manifesto d'asta raffigurante una Madonna col bambino del XIV secolo e aver pubblicato sui social media le immagini dei loro volti crivellati di proiettili.

La rappresentante del partito Green-Liberal Sanija Ameti, 32 anni, ha pubblicato le immagini su Instagram nel weekend prima di rimuoverle rapidamente. In seguito ha affermato di essersi esercitata a scattare da circa 10 metri (33 piedi) e di aver trovato il poster “abbastanza grande” per un bersaglio adatto.

“Mi scuso con le persone che sono state ferite dal mio post. L'ho cancellato immediatamente quando ho capito che aveva un contenuto religioso. Non ci avevo pensato”, ha scritto Ameti su X. “Sono incredibilmente dispiaciuta”.

Il partito Green-Liberal di Zurigo ha dichiarato che si è dimessa dalla sua leadership. Beat Rüfenacht, il suo co-presidente, ha detto di aver sentito che Ameti era “in un posto sicuro e sta bene”. Ameti non ha risposto a un tentativo dell'Associated Press di contattarla tramite i social media.

Kath.ch, un sito del centro mediatico della Chiesa cattolica romana in Svizzera, ha affermato che i vescovi svizzeri hanno condannato la sparatoria, affermando che “questo ferisce la sensibilità religiosa di molti cattolici”. Il sito ha affermato che Ameti aveva contattato via e-mail per dire che lei e la sua famiglia “si erano posti sotto protezione della polizia a causa delle minacce”.

Farner Group, una società di consulenza presso cui lavorava Ameti, ha dichiarato in una e-mail di aver deciso lunedì di “porre fine al rapporto di lavoro”.

Le immagini hanno continuato a circolare sui media svizzeri e online martedì. Daily 20 Minutes ha pubblicato una foto di Ameti in piedi in quella che sembra una cripta rivestita di pietra e che punta una pistola. Un'altra inquadratura mostrava fori di proiettile nelle teste e nei volti aureolati di Maria e Gesù.

Il manifesto, un annuncio pubblicitario della casa d'aste Koller, mostrava i dettagli dell'opera “Madonna col Bambino e l'Arcangelo Michele” del pittore italiano del XIV secolo Tommaso del Mazza, che sarà messa all'asta il 20 settembre.

I soci hanno preso le distanze dalle azioni di Ameti, in particolare in vista dei referendum del 22 settembre su questioni nazionali e locali, tra cui un'iniziativa per una migliore protezione della biodiversità in Svizzera, sostenuta dal partito verde-liberale di Zurigo.

Operation Libero, un gruppo di difesa co-fondato da Ameti che promuove la democrazia libera, ha definito le sue azioni “sbagliate e inappropriate” e ha affermato di sostenere la libertà religiosa e di opporsi all'incitamento.

Secondo quanto riportato, Ameti, un appassionato di armi da fuoco e avvocato esperto in sicurezza informatica, in passato avrebbe compiuto azioni pericolose, tra cui indossare uniformi militari a un evento insieme a membri del partito populista svizzero del Partito Popolare Svizzero e affiggere manifesti elettorali in Albania.

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