Esclusiva. “Pensavo che Josée Dayan mi avrebbe dimenticato!” David Hallyday si apre sul suo ruolo in Capitaine Marleau

Esclusiva. “Pensavo che Josée Dayan mi avrebbe dimenticato!” David Hallyday si apre sul suo ruolo in Capitaine Marleau
Esclusiva. “Pensavo che Josée Dayan mi avrebbe dimenticato!” David Hallyday si apre sul suo ruolo in Capitaine Marleau
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Venerdì 4 ottobre, France 2 propone una nuova puntata di Capitano Marleau con Corinne Masiero che, come sempre, sfoggia un cast da quattro stelle. Questa non fa eccezione alla regola e si rivela addirittura inaspettata. Perché? Perché Davide Hallyday è! Una prima esperienza in una serie dopo un ruolo in Lui è la mia ragazza nel… 1987. Una sfida raccolta ancora una volta a pieni voti e con impressioni che confida in esclusiva a Teletempo libero, nel numero in edicola da lunedì 23 settembre. Sarà anche l’occasione per parlare del suo tour, che partirà il 2 novembre.

David Hallyday spiega perché ha rifiutato le offerte di ruolo

Con un padre che nel tempo libero fa l’attore, una sorella, Laura Smet, attrice di fama – che presto vedremo in una serie in cui è sfigurata – e una figlia, Emma Smet, vista in Il domani ci appartiene, logico che Davide Hallyday si cimenta con la comicità. È sorprendente che non ci abbia ancora provato. Ma l’artista ha ovviamente ricevuto delle offerte, ma le ha spesso rifiutate. “Mi hanno offerto ruoli come cantanti, troppo vicini a me, non ho visto molto interesse in loro. Josée Dayan [la réalisatrice de Capitaine Marleau, ndlr] mi ha contattato due anni fa, ma non ero disponibile. Pensavo che si sarebbe dimenticata di me, ma mi ha richiamato. Mi ha davvero sorpreso perché in questo settore la maggior parte delle persone dimentica in fretta. Ho letto la sceneggiatura, che ho adorato, e ci ho provato.”

David Hallyday svela il motivo per cui esegue per la prima volta le canzoni di Johnny

Nell’intervista rilasciata a Teletempo libero, Davide Hallyday parla anche del suo tour, Requiem Tour, che riguarda la trasmissione e dove per la prima volta esegue le canzoni di suo padre. Ora spiega perché. “Non mi proibisco niente. Non è tanto una questione di “momento giusto”, quanto di stimoli. Sono pessimo con la strategia, faccio le cose quando mi capitano, quando ho tempo e voglia, e quando è interessante dal punto di vista creativo. Ho scoperto che le mie canzoni degli anni ’80 meritavano di essere rielaborate e ri-registrate. Ho iniziato con le mie canzoni e mi sono detto perché non rifare anche quelle che avevo composto per lui. Ho iniziato con il titolo Sangue per sangue, poi un altro… ho scoperto che c’era una vera sinergia tra il suo repertorio e il mio, che sono totalmente diversi. Mi sono poi concesso di ampliare lo spettro con canzoni che non avevo composto. Senza volerlo, continuavo la storia che avevo iniziato con mio padre con Sangue per sangue, che è una storia di paternità e trasmissione.

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