Migliaia di persone protestano a Tel Aviv per chiedere un accordo per liberare gli ostaggi

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Migliaia di persone hanno manifestato questa sera (sabato) a Begin Gate a Tel Aviv per chiedere al governo di firmare un accordo per il rilascio degli ostaggi.

I dimostranti hanno acceso un incendio sulla strada vicino al Kirya. La polizia lo ha spento.

Foto di Avshalom Sassoni/Flash90

I parenti degli ostaggi si sono fatti sentire e hanno accusato il governo di aver sabotato qualsiasi tentativo di accordo, arrivando addirittura ad affermare che il sangue degli ostaggi era sulle mani dei ministri.

Kobi Samerano, il padre di Yonathan, z’l, i cui resti sono trattenuti da Hamas, ha voluto prendere le distanze da queste dimostrazioni e dalle dichiarazioni rilasciate lì e ha affermato che molte famiglie di ostaggi condividono il suo punto di vista: “Siamo un gruppo di 40 famiglie di ostaggi che desiderano far sapere che non sosteniamo le dimostrazioni a Begin Gate a Tel Aviv. È importante che il pubblico sappia che questa dimostrazione e le dichiarazioni rilasciate da alcune delle famiglie degli ostaggi ogni sabato sera non rappresentano tutte le famiglie degli ostaggi. Possiamo vedere che ogni sabato sera sono le stesse 3 o 4 famiglie che rilasciano dichiarazioni sulla stampa e di propria iniziativa”.

Foto di Chaim Goldberg/Flash90

Giovedì scorso, le famiglie degli ostaggi del Tikva Forum hanno partecipato a una manifestazione a Gerusalemme, dove hanno chiesto al governo di continuare le operazioni militari fino alla resa di Hamas. Gli slogan della manifestazione erano: “Senza tutti, non c’è accordo”, “Solo la pressione militare su Hamas riporterà indietro gli ostaggi”.

Foto di Chaim Goldberg/Flash90

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