Corte d’appello rilancia il processo sulla legge statunitense sui prezzi dei farmaci di Investing.com

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In uno sviluppo degno di nota venerdì, una causa che contesta la legge statunitense che richiede la negoziazione dei prezzi dei farmaci per Medicare è stata ripresa dalla Corte d’appello statunitense per il 5° circuito. La causa, intentata da Pharmaceutical Research and Manufacturers of America e altri gruppi del settore farmaceutico e sanitario, cerca di contestare la prima legge statunitense del suo genere che richiede alle aziende farmaceutiche di discutere i prezzi dei farmaci con Medicare, un programma che serve 66 milioni di persone.

La decisione della corte d’appello di New Orleans non ha affrontato i meriti della sfida legale. Invece, ha ribaltato la decisione di febbraio di un giudice federale del Texas di archiviare il caso per motivi giurisdizionali. Il giudice aveva precedentemente stabilito che la National Infusion Center Association (NICA), uno dei querelanti che sosteneva che i suoi membri avrebbero subito perdite finanziarie a causa del nuovo prezzo dei farmaci, deve prima portare le sue controversie sui rimborsi dinanzi al Department of Health and Human Services (HHS) come richiesto dalla legge federale Medicare.

Tuttavia, il collegio del 5° Circuito, in una decisione 2-1, ha sostenuto che le lamentele del NICA derivano dall’Inflation Reduction Act piuttosto che dalla legge Medicare, e che pertanto non era tenuto a presentare il suo caso all’HHS in anticipo. I giudici del Circuito Jennifer Walker Elrod e Kyle Duncan, entrambi nominati da presidenti repubblicani, hanno scritto l’opinione della maggioranza, mentre il giudice del Circuito Irma Ramirez, una candidata del presidente Joe Biden, ha espresso dissenso, schierandosi con il ragionamento originale del giudice distrettuale.

La causa ripresa è uno degli almeno otto tentativi legali di bloccare il programma di negoziazione dei prezzi dei farmaci, che è un’iniziativa chiave dell’amministrazione Biden approvata come parte dell’Inflation Reduction Act. Nonostante queste sfide legali, il primo round di negoziazioni sui prezzi è continuato, con l’amministrazione che il mese scorso ha rivelato tagli di prezzo che vanno dal 79% al 38% su 10 farmaci. Tra questi, il farmaco per il diabete Januvia di Merck & Co. e i prodotti insulinici di Novo Nordisk (NYSE:NVO), con i nuovi prezzi destinati a entrare in vigore nel 2026.

Al momento, l’HHS, che amministra il programma di negoziazione, non ha commentato la decisione della corte d’appello. Anche i querelanti, tra cui la Global Colon Cancer Association e la NICA, non hanno rilasciato dichiarazioni in merito all’esito.

Reuters ha contribuito a questo articolo.


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