Quali famiglie vedranno davvero aumentare le loro bollette il 1° novembre?

Quali famiglie vedranno davvero aumentare le loro bollette il 1° novembre?
Quali famiglie vedranno davvero aumentare le loro bollette il 1° novembre?
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Su richiesta del governo, l’Energy Regulatory Commission (CRE) ha annunciato l’11 settembre che le tariffe per l’utilizzo delle reti elettriche pubbliche (Turpe) aumenteranno il 1° novembre e non ad agosto come di solito accade. Ricordiamo che Roland Lescure, ministro dimissionario per l’industria e l’energia, aveva inoltrato questa richiesta alla CRE. “L’aumento pianificato della Turpe proposto dalla CRE porterebbe meccanicamente ad un aumento del prezzo pagato da un gran numero di consumatori, sia in TRVE che nelle offerte di mercato” aveva espresso preoccupazione in una lettera pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 29 agosto.

Per semplificare ulteriormente le cose, l’esecutivo ha chiesto alla CRE di non applicare effettivamente questo aumento fino al 1° febbraio 2025. Bruno Lescure conta sul fatto che questo leggero aumento sarà ampiamente compensato dal forte calo dei TRV annunciato per quella data. La Commissione lo ha stimato a “almeno il 10%”. Ma questo fiore non sarà concesso a tutti.

La maggior parte delle famiglie vedrà l’aumento della bolletta del 1° novembre, di circa l’1-2%, posticipato di tre mesi. Per essere precisi, i 22 milioni di famiglie con tariffe EDF regolamentate, che siano in opzione base, fuori orario o Tempo, saranno risparmiati da questo aumento, così come la maggior parte dei 13,8 milioni di famiglie che hanno sottoscritto un’offerta di mercato, ovvero tariffe non regolamentate. Più precisamente, ciò riguarda tutte le famiglie con le cosiddette “indicizzato”Questi ultimi, più convenienti rispetto alle tariffe del contratto blu EDF, seguono l’evoluzione del TRV, sia al rialzo che al ribasso.

Offerte a prezzi non proprio fissi

D’altro canto, il resto della popolazione dovrà sopportare questa inflazione a partire dal 1° novembre. I clienti che hanno sottoscritto per primi un contratto a prezzo fisso. “Nella stragrande maggioranza di queste tipologie di offerte, viene congelato solo il prezzo dell’elettricità, non le tariffe di trasmissione.”spiega Caroline Keller, portavoce dell’Energy Mediator. Stessa sorte spetta ai titolari di un contratto le cui tariffe sono basate sui prezzi di borsa dell’elettricità. C’è un’ultima tipologia di contratto che sarà anch’essa interessata dall’aumento della Turpe, continua l’esperta: quelli classificati nella categoria “un altro tipo di evoluzione”Esistono offerte ibride, che combinano tassi fissi e tassi indicizzati, ad esempio.

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