L’atteggiamento permissivo della polizia nei confronti dei casi di violenza domestica contro le donne ha peggiorato la situazione, con un aumento delle segnalazioni negli ultimi 10 anni, afferma Shamima Ali, coordinatrice del Centro di crisi femminile delle Fiji.
Quando è stata contattata il mese scorso in merito alla mancata registrazione della dichiarazione di una vittima di violenza domestica da parte della polizia di Labasa, la signora Ali ha detto: “Non sono affatto sorpresa.
“Questa è una cosa quotidiana per noi poiché riceviamo lamentele e preoccupazioni da donne che vivono situazioni simili”, ha aggiunto.
La signora Ali ha detto che due anni fa a Seaqaqa una donna si è lamentata con la polizia delle minacce del suo partner, ma invece l’ufficiale le ha chiesto in hindi se le fosse successo qualcosa.
“Non molto tempo dopo, XXXXXXXX e la sua famiglia sono stati aggrediti dallo stesso uomo”, ha detto la signora Ali.
-“Il modo in cui la polizia gestisce i problemi delle donne è pessimo. Non so cosa insegnano all’accademia di polizia perché i neolaureati e i giovani ufficiali non conoscono la legge relativa alla violenza domestica”.
-La signora Ali ha detto che si sono avvalsi dei servizi di un ex agente di polizia per affrontare tali questioni.
“Non è responsabilità della polizia riconciliare la coppia o promuovere la riconciliazione su qualsiasi questione, come nel caso religioso perché l’uomo deve pagare per le sue azioni, e anche questo è biblico, ciò che semini raccoglierai.
“Questo è davvero triste. Con la polizia che tratta le donne in questo modo, non risolverà alcun problema. Spero che prendano seriamente in considerazione la possibilità di apportare cambiamenti positivi quando si tratta di donne e violenza domestica.
“La polizia ha bisogno di una formazione adeguata perché in un corso che abbiamo tenuto con loro, abbiamo scoperto che i giovani non capiscono la legge quando hanno a che fare con la violenza domestica. E i vecchi ufficiali sono semplicemente bloccati a modo loro.
