Questo è tutto: dopo un mese di navette tra la Vallée de Gère, nel territorio del comune di Vienne nell’Isère, dove per 40 anni ha avuto sede la fabbrica Béal, e la ZA Montplaisir a Pont-Evêque, a pochi chilometri di distanza, nasce il nuovo stabilimento operativo.
Le enormi linee di produzione, gli uffici, il centro di formazione per il lavoro in quota: tutti sono al lavoro.
Il complesso, che ha rappresentato un investimento di 9 milioni di euro, è stato inaugurato venerdì 17 novembre alla presenza di quasi duecento ospiti.
L’uomo su cui si sono concentrati tutti gli sguardi durante questa inaugurazione è Frédéric Béal, direttore generale dell’azienda, che lo rappresenta insieme al fratello e alla sorella della 3a generazione di questa azienda creata nel 1951 da Pierre e Jeanine (pédégère all’epoca che era molto raro) n i suoi nonni, ed è rimasta una famiglia al 100%.
L’attuale terza generazione, i due fratelli Frédéric e Philippe, entrambi presenti in azienda, e la loro sorella condividono il capitale.
Smentiscono il detto “tre generazioni” spesso fortunatamente smentito, secondo il quale in un’azienda familiare la prima generazione crea l’impresa, la seconda la sviluppa e la terza la rovina…
Il nuovo mercato del lavoro in quota
Con Frederic Beal alla guida operativa dell’azienda, ancora presieduta dal padre Michel, è esattamente il contrario, l’azienda Béal non è mai stata così in forma, come testimoniano oggi i nuovi locali costruiti e soprattutto il futuro di questa azienda, che è ancora leader mondiale indiscusso nel settore delle corde da alpinismo e che ora attacca gli Stati Uniti sviluppandosi in un nuovo promettente mercato, quello dei lavori in quota.
Questi non richiedono solo corde protettive, imbracature, caschi, ecc. : tutte le attrezzature che bisogna imparare a usare, come testimonia il nuovo centro di formazione per lavoratori qualificati che ora accoglie i suoi primi stagisti e che ottengono un diploma internazionale IRATA.
-Frédéric Béal, che sta costituendo una squadra di trenta persone negli Stati Uniti, punta a raggiungere i 25 milioni di fatturato entro il 2025 per un fatturato di 18,5 milioni di euro, di cui…il 66% destinato all’export (in 2022).
-70 dipendenti a Pont-Evêque
L’azienda, che conta 245 dipendenti, di cui 70 a Pont-Evêque, produce 12 milioni di corde ogni anno.
Per Frédéric Béal, non cambiamo una strategia vincente: “Se siamo leader nelle corde e nelle attrezzature per le attività e i lavori in quota, è perché abbiamo il controllo completo della nostra catena di produzione. Fin dall’inizio abbiamo le nostre fabbriche in Francia, Vienna e Madagascar, dove esiste un vero know-how tessile. Allo stesso tempo, il nylon che utilizziamo proviene dallo stesso fornitore che conosciamo bene, con sede in Lettonia e Slovacchia”.
Corde non proprio ecologiche…
Ma il futuro passa anche dal rispetto dell’ambiente e del pianeta. Tuttavia, le corde Béal sono realizzate in poliammide, un derivato del petrolio…
Frédéric Béal e la sua squadra sanno “benché le corde in poliammide non sono un materiale ecologico…”
Da qui un certo numero di procedure sviluppate per superare questo inconveniente: “il riciclaggio del nylon e della poliammide è stato implementato negli anni ’90 all’interno di Béal. In collaborazione con Paprec e Clyde International, le corde vengono immagazzinate, selezionate, frantumate e trasformate in microsfere di plastica utilizzate soprattutto nell’industria automobilistica. »
L’obiettivo ora è “produrre corde riciclabili al 100%. »
Infine, dal 2006 e con l’installazione di una fabbrica in Madagascar (145 dipendenti) gestita da Philippe Béal, l’azienda, in compagnia della ONG Wood en Stock, garantisce il “rimboschimento della valle delle Big Walls ai margini del Parco Nazionale di Andringitra Parco. Per ogni corda venduta, Béal pianta un albero.” Sera 30.000 piantati fino ad oggi…
Sala corsi per lavori in quota