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Peccatore con autorità, già porta per Tsitsipas

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Djokovic diesel

Andy Murray può ritenersi soddisfatto. Il suo debutto ufficiale come allenatore di Novak Djokovic è stato coronato dal successo questo lunedì nel primo turno degli Australian Open. Il serbo non è stato sovrano sotto i riflettori della Rod Laver Arena ma ha guadagnato slancio vincendo in quattro set (4-6, 6-3, 6-4, 6-2) e quasi tre ore di gioco (2h59 esattamente) contro il giovane ospite americano Nishesh Basavareddy, 107esimo al mondo. Nella prossima partita di mercoledì affronterà il qualificato portoghese Jaime Faria.

Djokovic: “Era un po’ strano avere Murray nel mio box”

Credito video: Eurosport

Interpretare il tuo idolo a volte può essere inibitore. Ma Nishesh Basavareddy ha fatto la sua parte questo lunedì, concedendosi anche di fare il primo atto davanti al dieci volte campione a Melbourne. Spinto nella propria linea a ritmo dalla linea di fondo, Djokovic ha comunque gradualmente preso il sopravvento fisico sul suo avversario, nonostante un certo numero di errori non forzati (41). Il serbo non avrà tremato davvero ma ha ancora tante cose da migliorare.

Primo incontro timido per Djokovic

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Alcaraz in mano

Non ha iniziato le sue due settimane alla Rod Laver Arena, ma questo non gli ha dato molto fastidio. In apertura della “sessione notturna” alla Margaret Court Arena, Carlos Alcaraz ha iniziato bene questo Australian Open 2025. Ha dominato senza tremare il kazako Alexander Shevchenko, 77esimo al mondo, in tre set (6-1, 7-5, 6-1) e 1h54 di gioco per il suo ingresso in lizza. Nel 2° turno lo spagnolo affronterà il giapponese Yoshihito Nishioka.

In generale, Alcaraz ha padroneggiato molto bene la materia per la sua prima partita nel 2025, con non meno di 38 tiri vincenti. Ha avuto solo un momento di esitazione, quando è andato in break sul 3-3 nel secondo set e ha addirittura visto il suo avversario servire sul 5-4 per tornare al set all. Ma sapeva come alzare la voce per rilassarsi e far capire il punto nel processo di rottura. Saltando, il Murciano ha fatto nel complesso una buona impressione.

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Alcaraz troppo forte per Shevchenko

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Sinner è già pronto

Non aveva ancora giocato nel 2025, ma Jannik Sinner è al passo. Di fronte al potente e pericoloso Nicolas Jarry, 36esimo al mondo, in un primo turno che questo lunedì sembrava una trappola, il campione in carica e numero 1 del mondo se l’è cavata senza perdere neanche un fiocco in tre turni (7-6, 7-6, 6-1) e 2h40 di gioco alla Rod Laver Arena. Ora avrà davanti a sé due giorni di riposo per preparare con calma il secondo turno contro l’australiano Tristan Schoolkate.

Non è stata una passeggiata nel parco. Ma potrebbe essere altrimenti contro un giocatore della qualità di Nicolas Jarry? Il cileno si è esibito questo lunedì al suo miglior livello, resistendo bene a Jannik Sinner nelle prime due manche. Ma quest’ultimo, sicuro di sé, è riuscito a emergere ogni volta nel tie-break come un predatore a sangue freddo. Attraverso la sua capacità di dare la spinta di cui aveva bisogno al momento giusto, l’italiano ha ricordato ancora una volta un certo Novak Djokovic.

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Quello che serve per travolgere Sinner: due punti eccezionali di Jarry

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Le sue statistiche (24 tiri vincenti per 12 errori non forzati) dicono tutto sulla sua solidità. Nonostante la sua qualità di servizio e la sua aggressività da fondo campo, Jarry ha finito per diminuire di intensità, e all’inizio del terzo set Sinner ovviamente ne ha approfittato per involarsi. Grazie a questa impressionante maestria, conta 15 vittorie consecutive tra il 2024 e il 2025. Il suo messaggio d’ingresso è chiaro: dovrai essere molto forte per abbatterlo.

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Tsitsipas, fiamma da riaccendere: “All’epoca volevo di più…”

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Tsitsipas AS agli US OPEN

Non è a Melbourne che Stefanos Tsitsipas inizierà la tanto sperata rinascita. Come durante l’ultimo US Open, il greco è stato eliminato in partenza, questa volta dal giovane Alex Michelsen (20 anni, 42esimo al mondo) che ha coraggiosamente giocato la sua fortuna contro un avversario francamente deludente. L’americano ha vinto in quattro set (7-5, 6-3, 2-6, 6-4) e 2h50 di gioco. Continua la sua folle ascesa entrando nella Top 100 alla fine del 2023. Sfiderà James McCabe nel turno successivo.

Per Tsitsipas, invece, è la preoccupazione ad avere la precedenza. Dalla sua finale qui nel 2023, il greco non è più riuscito a farlo, aumentando il numero di fallimenti Slam e di uscite premature. A 26 anni è a un bivio della sua carriera. E non sarà questa prima svolta a dare la giusta direzione da seguire…

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Pugno di riserva: Michelsen affronta Tsitsipas al primo turno

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Nessun miracolo per Kyrgios

Ha fatto vibrare il suo popolo in sequenze, ma Nick Kyrgios non andrà oltre in questo Australian Open. Con una sola partita nelle gambe dopo un’assenza di due anni sul circuito, l’australiano ha potuto vedere quanta strada deve ancora fare per essere di nuovo competitivo ad alti livelli. Lunedì è stato eliminato senza troppe cerimonie in tre set (7-6, 6-3, 7-6) e 2h19 di gioco al primo turno dal britannico Jacob Fearnley, 92esimo giocatore al mondo.

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Servizio al cucchiaio e pugnalata alle spalle: Kyrgios elettrizza Melbourne

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Infortunato agli addominali in allenamento qualche giorno fa, Nick Kyrgios è stato fedele alla sua promessa ed è stato bravo in campo nonostante tutto. Ma si è presto scontrato con i suoi limiti attuali. Dopo aver perso il primo atto al tie-break, ha trovato sempre più difficile muoversi ed è entrato in modalità gestione del servizio per prendersi cura di se stesso. Nel secondo set è intervenuto due volte dal fisioterapista e non è sembrato lontano dal gettare la spugna.

Ma grazie al sostegno del pubblico, ha comunque resistito, irrompendo nel terzo set prima ancora di avere l’opportunità di tornare in ripresa sul 4-5, prima di arrendersi definitivamente nel gioco decisivo. Le sue esplosioni a volte accendevano una John Cain Arena che semplicemente lo chiedeva. Ma non aveva i mezzi per andare oltre.

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Sorrisi, un sussulto e la scintilla di Kyrgios è già consumata: il riassunto

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