Arrivato sulla panchina dell’AS Saint-Étienne durante la pausa invernale, Eirik Horneland ha vissuto una sequenza molto complicata a livello personale in Norvegia.
Il re Eirik sarà incoronato a Parigi? Dopo un esordio strepitoso sulla panchina dell’ASSE otto giorni fa contro lo Stade de Reims (3-1), il nuovo allenatore dei Verdi affronterà il grande PSG. L’occasione per L’Équipe di ripercorrere il viaggio di Horneland e di ricordare che era stato colpito da una tragedia familiare, essendo suo fratello Jone morto per un attacco epilettico, a soli 40 anni.
Già molto apprezzato dal popolo verde, con cui condivide valori comuni di umiltà e lavoro, il tecnico 49enne ha vissuto una sequenza molto complicata anche a livello personale in Norvegia. Dopo un periodo misto sulla panchina del Rosenborg (gennaio 2019-giugno 2020), la sua carriera è cambiata a causa di una notizia. Divenuto il numero 2 di Kare Ingebrigtsen all’SK Brann nell’ottobre 2020, Horneland gli succedette nel luglio dell’anno successivo. Il 9 agosto 2021, dopo aver organizzato una partita a porte chiuse contro l’FK Fyllingsdalen, ha poi lasciato andare i suoi giocatori ad una cena di coesione al Boccone, un ristorante italiano nel centro di Bergen.
Lo scandalo “Nachspiel” perseguitò Horneland
Dodici di loro si sono poi recati al No Stress, un bar notturno, dove hanno incontrato sette donne con le quali sono tornati al Brann Stadion, da cui Horneland era uscito un quarto d’ora prima, senza aver ripristinato l’allarme. I giocatori hanno spento gli smartphone per evitare di lasciare la minima traccia del loro mancato rispetto della bolla Covid ma le telecamere di videosorveglianza funzionano. Filmano l’afterparty negli spogliatoi fino all’alba. Il giorno successivo, due donne hanno sporto denuncia, una per stupro, l’altra per morso. È lo scandalo del “Nachspiel” (dopo-festa). Sentendosi tradito, Horneland ha chiesto che i responsabili si facessero avanti e si scusassero pubblicamente. Tre di loro, ad opera dei loro stessi tifosi, hanno lasciato immediatamente il club ma il danno era fatto.
“Di fronte al più grande scandalo nella storia del calcio norvegese, l’SK Brann, già scarsamente classificato, retrocede. Diventato a malapena il numero 1, Horneland si ritrova mandato in fondo, spiega il quotidiano sportivo. La sua capacità di unire energie positive attraverso l’esempio aiuterà poi uno dei club più seguiti del Paese a rigenerarsi per ripartire in salute. » Da allora, il nuovo allenatore dell’ASSE ha lasciato il segno.
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