“No pasarán”: le origini del famoso slogan antifascista

“No pasarán”: le origini del famoso slogan antifascista
“No pasarán”: le origini del famoso slogan antifascista
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NOTIZIA.

Lunedì 1 luglio 2024, un collettivo di artisti, tra cui Akhenaton (IAM) e Fianso, pubblicherà un nuovo pezzo dal titolo Non passare. Ispirato al famoso slogan antifascista, questo titolo mira a denunciare l’ascesa dell’estrema destra in Francia, all’indomani del primo turno delle elezioni legislative anticipate. Un nuovo inno anti-FN, dopo Porcherie Berurier nero o Marino da Diam?

ARCHIVI.

« Non passare! “, o in francese, “ Non passeranno! “. Questo slogan antifascista è uno dei classici elementi verbali dei movimenti di resistenza. Nel 2002, come vediamo nell’archivio in apertura dell’articolo, fu ampiamente utilizzato per opporsi a Jean-Marie Le Pen, il candidato del FN arrivato al secondo turno delle elezioni presidenziali francesi. Potrebbe essere cantato o affisso sugli striscioni.

Slogan simili erano già stati usati contro l’esercito tedesco durante la prima guerra mondiale, in particolare durante la battaglia di Verdun. Ma fu allo scoppio della guerra civile spagnola che la versione in lingua spagnola passò ai posteri diventando uno slogan dei repubblicani.

Il 19 luglio 1936, di fronte al tentativo di colpo di stato di Franco e delle sue truppe sulla giovane Seconda Repubblica spagnola, la deputata comunista Dolores Ibarruri esortò i suoi compagni alla resistenza. Il discorso da lei tenuto ha più volte sottolineato: “ I fascisti non passeranno! Non passare! “. Oppure in francese: ” I fascisti non passeranno! Non passeranno! ».

L’impatto di uno slogan

« Le parole di Dolorès Ibarruri hanno un’enorme influenza sui repubblicani », spiega lo storico Yannick Ripa nel suo articolo Il mito di Dolores Ibarruri. « Appena pronunciate, diventano una parola d’ordine, senza essere assimilate all’affermazione della linea del Partito Comunista, ad un pensiero corretto, ad una verità ineludibile. » Le parole del deputato comunista sono rimaste nella storia spagnola, ma anche francese.

Quando nel 1977, dopo la caduta del regime franchista, Dolorès Ibarruri si candidò alle prime elezioni libere, apparve sulla prima pagina del quotidiano Antenne 2. Lo testimonia l’estratto disponibile di seguito. La comunista, ormai anziana, fu interrogata anche sul suo ritorno dall’esilio.

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