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Perché è importante l’età per la vaccinazione HPV?

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Le infezioni da papillomavirus umano sono tra le infezioni sessuali più comuni. Circa l’80% della popolazione è esposta all’HPV nel corso della vita e la maggior parte delle contaminazioni avviene nei primi anni di vita sessuale. Gli HPV ad alto rischio oncogeno sono responsabili di lesioni precancerose a livello del collo dell’utero, della vulva, della vagina, dell’ano e di tumori del collare, della sfera otorinolaringoiatrica, dell’ano, del pene, della vulva e della vagina. Si raccomanda pertanto la vaccinazione di tutti i giovani, ragazze e ragazzi, dagli 11 ai 14 anni (schema vaccinale a due dosi). In recupero, la vaccinazione con 3 iniezioni è raccomandata nei giovani dai 15 ai 19 anni e anche fino a 26 anni specificamente per gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.

Il vaccino HPV (Gardasil 9) è basato su proteine ​​che imitano l’involucro del virus ma non infettano la persona vaccinata. Induce un’immunogenicità estremamente efficace contro il virus. “La sua prima efficacia risiede nella prevenzione dell’infezione cronica da HPV presa di mira dal vaccino. Ricordiamo che l’infezione cronica è il primo fattore di rischio nel cancro del colletto e in altri tumori indotti da HPV. Con la vaccinazione il rischio di infezioni croniche da HPV 16 e 19 (HPV altamente oncogeno) si riduce di oltre il 99%. Lo ha affermato il professor Xavier Carcopino, ginecologo-ostetrico, nel corso di una conferenza stampa della Société de Colposcopie e Patologia Cervico-Vaginale francese.

Minore efficienza del vaccino dopo 14 anni

Ma l’età della vaccinazione gioca un ruolo importante in questa efficienza. Pertanto, secondo uno studio svedese pubblicato nel 2020 in Il giornale di medicina del New Englandla vaccinazione prima dei 17 anni riduce il rischio di cancro alla cervice dell’88%. Dopo soli 17 anni, solo il 53%.

Un secondo studio, britannico, pubblicato nel 2021 in La Lancettadimostra che la vaccinazione evita il 97% delle lesioni precancerose se avviene tra i 12 e i 13 anni, il 75% se avviene tra i 14 e i 16, infine il 39% se viene effettuata tra i 16 e i 18 anni. Secondo questo stesso studio, i tumori si riducono dell’87% quando la vaccinazione viene effettuata prima dei 14 anni, del 62% prima dei 17 anni, del 34% prima dei 19 anni.

Oltre ai benefici della vaccinazione precoce sull’insorgenza del cancro, essa ha un impatto logico sulla comparsa di lesioni precancerose “Ogni anno, in Francia, vengono diagnosticate quasi 30.000 lesioni precancerose. Il cancro al collare è un po’ dimenticato dal grande pubblico perché è diminuito grazie allo screeningsottolinea il professor Carcopino, Ma le lesioni precancerose sono estremamente frequenti. E per le 30mila donne curate ogni anno è un evento. Ciò implica un trattamento che toccherà gli aspetti più intimi, la sessualità, i problemi di fertilità, con rischio di gravidanze. »» Ricordiamo che le lesioni precancerose vengono trattate principalmente mediante intervento chirurgico, con conizzazione (resezione della mucosa interessata).

La vaccinazione delle ragazze è essenziale, quella dei ragazzi è essenziale

La vaccinazione prima dei 14 anni e quella durante il recupero tra i 15 ed i 19 anni non sono uguali. Il recupero vaccinale, fino a 19 anni, non avrà la stessa efficacia sull’insorgenza di lesioni e sulla comparsa di tumori.

Si ricorda che la campagna di vaccinazione HPV, la seconda della quale è iniziata all’inizio dell’anno scolastico nel settembre 2024, riguarda gli studenti di 5 annie. Se la vaccinazione delle ragazze è fondamentale, lo è anche quella dei ragazzi. “La vaccinazione contro l’HPV dei ragazzi, previa sufficiente copertura vaccinale, consentirà di rallentare la trasmissione nella popolazione generale, e quindi di proteggere meglio ragazzi e uomini, ma anche di proteggere meglio le ragazze e le donne non vaccinate”, sottolinea il National Cancer Institute.

Fonte: conferenza stampa SFCPCV, National Cancer Institute, Ameli.fr

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