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Il caffè aumenta la pressione sanguigna?

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Si sente spesso dire che il caffè aumenta il rischio di palpitazioni, ma influenza la pressione sanguigna?

Consumato regolarmente da 7 francesi su 10, il caffè dà una “spinta” al mattino, riducendo l’affaticamento, stimolando l’attenzione e migliorando la concentrazione. Si ritiene inoltre che abbia benefici sul sistema nervoso e sul mal di testa. Che dire dei suoi effetti sul cuore e sulla pressione sanguigna?

“Si sente spesso dire che il caffè aumenta il rischio di ipertensione o palpitazioni. È stato infatti dimostrato che la caffeina può aumentare la pressione sanguigna già nei primi minuti dopo aver bevuto il caffè, ma questo aumento è temporaneo e di brevissima durata. durata, ci racconta subito Jeanne Vicaire, infermiera di cardiologia. Secondo alcuni studi, tra cui uno studio giapponese recentemente pubblicato su Giornale dell’American Heart Association (JAHA)un consumo moderato di caffè potrebbe essere benefico anche per la pressione sanguigna perché la caffeina è un vasodilatatore naturale che aiuta a combattere lo stress grazie al suo effetto antiossidante. Per quanto riguarda le palpitazioni, è stato dimostrato che un consumo moderato di caffè non ha alcuna influenza sulla frequenza cardiaca“Inoltre, il caffè non zuccherato aiuta a regolare lo zucchero nel sangue, a migliorare la sensibilità all’insulina e a controllare l’appetito perché influisce sulla sazietà”.Tutto ciò aiuta a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare“.

D’altro canto, un consumo eccessivo di caffè è problematico per la pressione sanguigna. “Consumare una grande quantità di caffè aumenta i livelli di colesterolo nel sangue e incide sulla qualità del sonno e dell’umore, fattori di rischio per l’ipertensione e quindi indirettamente per altre malattie cardiovascolari. come la malattia coronarica o l’ictus“, continua il nostro esperto di cardiologia.

Il consumo di caffè non è quindi un problema se ci si limita a 3-4 tazzine di caffè (tipo espresso) al giorno, ovvero a circa 400 mg di caffeina per un adulto. Questo è anche ciò che raccomandano l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e la Società francese di cardiologia. “Nelle donne in gravidanza o in allattamento questo dosaggio non deve superare i 200 mg/die, quindi 1 tazza grande o 2 piccole perché un consumo eccessivo di caffeina può causare un ritardo nello sviluppo del bambino.“, conclude Jeanne Vicaire.

Salute

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