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i sindacati dei medici di base spingono per avere una “magazzino” in studio

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Di fronte alla grave epidemia di influenza e al rischio di sovraffollamento dei pronto soccorso, l’apertura, il 14 gennaio, di un… centro vaccinale temporaneo a Nancy ha rilanciato il dibattito sulla possibilità data ai medici di base di tenere i vaccini presso gli studi medici. città.

MG è stata la prima a farsi avanti in questo senso “questa misura semplice e di buon senso non costa un euro in più alla comunità” possono consentire ai medici di medicina generale “vaccinazione opportunistica dei loro pazienti, nel tempo, durante le consuete consultazioni di follow-up”, insiste il dottor Jean-Christophe Nogrette, vicesegretario generale di MG France. Ma oggi, questi sono “problemi normativi legali che ci impediscono di tenere scorte di vaccini antinfluenzali nei nostri frigoriferi”lamenta il sindacalista. Pertanto, quotidianamente“i medici si accordano con i farmacisti per ottenere le dosi, aggiunge il medico di base. Ma non possiamo chiedere loro di farlo perché se c’è un problema, loro sono responsabili”.

Circuito regolato

Infatti, come per i medicinali, anche per i vaccini il circuito di gestione, distribuzione e conservazione è altamente regolamentato (rispetto della catena del freddo, conservazione, tracciabilità, ecc.) per garantire la sicurezza dei pazienti. “Questa norma impedisce agli studi medici o alle case di cura di tenere scorte di vaccini come è stato fatto durante il Covid”, si rammarica anche del dottor Luc Duquesnel, presidente dei Generalisti-CSMF. “Siamo nove medici nello studio e un IPA, avremmo potuto vaccinare diverse centinaia di pazienti dall’inizio della campagna di vaccinazione se avessimo avuto i vaccini”, illustra il medico generico della Mayenne.

Per la campagna vaccinazione antinfluenzale 2023, il CSMF era già sceso in campo per chiedere al governo di autorizzare i medici a tenere una scorta di vaccini nei loro uffici. Oggi, all’unisono con MG France, i Generalisti-CSMF chiedono al governo di rivedere questo regolamento che non corrisponde alle questioni di salute pubblica.

Questa richiesta non è tuttavia condivisa dalla FMF per chi “La logistica dei vaccini è macchinosa e rientra nelle competenze dei farmacisti”Lo ritiene da parte sua la dottoressa Patricia Lefebure, presidente del sindacato.

11 euro a dose

Chiesto da Il quotidianoPhilippe Besset, presidente della Federazione dei farmacisti di Francia (FSPF), afferma di comprendere la richiesta dei medici. Ma la farmacia tiene a precisare che anche il freno va tolto «finanziere». “Durante il Covid i medici avevano le dosi gratuite perché i vaccini provenivano dalle scorte statali, ha detto. Oggi è il farmacista a comprare la dose a 11 euro. Se i medici li vogliono, posso venderli”. I medici sono disposti a pagare in anticipo?

In ogni caso, di fronte allo scoppio dell’epidemia influenzale, la vicedirettrice del Cnam, Marguerite Cazeneuve, ricorda in un post pubblicato sulla rete LinkedIn che l’influenza satura le emergenze (90 stabilimenti in piano bianco) e rappresenta un onere annuale“un milione di visite cittadine e 20mila ricoveri”. UN «la mobilitazione collettiva s’impone», riassume, assicurando che siano in corso i lavori sulla strategia di vaccinazione. Uno degli ambiti di lavoro riguarda proprio l’offerta vaccinale con “ampliare i punti e le opportunità di vaccinazione”. Gli uffici comunali sono esplicitamente menzionati. Un annuncio preso da MG France come a «segnale positivo».

Nel 2016, durante la discussione sulla legge sulla previdenza sociale per il 2017, Marisol Touraine ha introdotto un esperimento che autorizza i medici di medicina generale a vaccinarsi contro l’influenza stagionale (articolo 67). Ma questo testo era stato censurato dal Consiglio Costituzionale considerandolo un «cavaliere sociale». Un rider che non impedisce ai sindacati dei medici di base di tornare al galoppo alla carica.

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