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Identificare una malattia anni prima che si manifesti… la nostra salute futura può essere letta in ciò che producono le nostre cellule

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Potrebbe in definitiva rivoluzionare il campo della prevenzione ma anche della diagnosi e della prognosi. Il suo nome: metabolomica. La sua definizione è data da uno degli specialisti francesi di questo approccio, DR Thierry Pourcher, direttore dell’UMR-4320 (unità di ricerca mista CEA) dell’Università della Costa Azzurra. “Designa l’analisi, mediante spettrometria ad alta risoluzione, di piccole molecole (zuccheri, amminoacidi, derivati ​​dello zucchero, lipidi, ecc.) presenti in diversi campioni biologici: saliva, capelli, lacrime, sangue o anche campioni di lesioni tumorali. Questo approccio permette di ottenere una sorta di istantanea del funzionamento cellulare e quindi di individuare eventuali disturbi”.

Le future applicazioni cliniche sono importanti e sono oggetto di ricerche che, per alcuni, hanno già dato i loro frutti. Thierry Pourcher e Sonia Dagnino, specialista dell’esposizione (leggi sotto) citano esempi di studi condotti in collaborazione con medici.

Cancro al seno: prevedere il rischio di recidiva

Uno studio, condotto da DR Caroline Bailleux, oncologa del CAL, ha analizzato campioni di pazienti con cancro al seno localizzato (seguito a Nizza) o localmente avanzato, utilizzando la metabolomica. “Sono stati individuati marcatori metabolici dell’aggressività tumorale legati al rischio di recidiva. Questi risultati, che dovranno essere confermati da studi più ampi, potrebbero aiutare a migliorare la cura dei pazienti”.

Tiroide: discriminare tra cancro e tumore benigno

Un altro studio, condotto da DR Grégoire d’Andréa, chirurgo otorinolaringoiatra dell’IUFC di Nizza, si interessa del cancro alla tiroide. “Il suo progetto utilizza la metabolomica e l’analisi di alcune modifiche post-traduzionali (cambiamenti chimici apportati ad una proteina dopo la sua produzione da parte della cellula, ndr) sviluppare test che discriminino tra una tiroide normale e una tiroide tumorale. L’obiettivo è evitare inutili ablazioni totali della tiroide, riducendo così la necessità di farmaci per tutta la vita. Un brevetto è in preparazione.”

Prevedere la gravità del Covid-19

È una patologia infettiva che il D Céline Occelli, medico d’urgenza dell’ospedale universitario di Nizza, era interessata. “Ha sviluppato un test diagnostico e prognostico per il Covid-19 basato sull’analisi del plasma e delle urine. Questo test permette di prevedere la gravità dell’infezione identificando i biomarcatori precoci associati ad un esito sfavorevole”.

Altre ricerche esplorano il legame tra gravità del Covid ed esposizione a determinati inquinanti ambientali, sulla base di dati epidemiologici che mostrano casi gravi in ​​aree fortemente inquinate, come il nord Italia.

Segnali d’allarme prima dell’inizio della malattia

Al di là degli aspetti diagnostici e prognostici, la metabolomica rappresenta una seria speranza nel campo della prevenzione, poiché consente di identificare con largo anticipo i segnali di allarme delle patologie. “Le malattie infettive, i tumori e perfino alcuni disturbi cardiovascolari lasciano tracce nei fluidi biologici molto prima della comparsa dei sintomi clinici, sviluppa Sonia Dagnino. Ad esempio, nella coorte EPIC (500.000 persone seguite per diversi anni), i biomarcatori metabolici sono stati identificati fino a 10 anni prima della diagnosi di tumori come quello del polmone o della mammella. Alcune molecole sono sovraespresse o sottoespresse, indicando un aumento del rischio di sviluppare la malattia, anche in individui asintomatici”.

Strumento molto promettente per la prevenzione, la diagnosi precoce e il monitoraggio di numerose patologie, “La metabolomica dovrà tuttavia attendere ulteriori validazioni, su ampie coorti internazionali, prima di un’applicazione clinica diffusa”temprare gli scienziati.

Ma c’è da scommettere che poi rivoluzionerà l’approccio preventivo e terapeutico a molte patologie.

1. Lo studio prospettico europeo sul cancro e la nutrizione (EPIC) è uno studio prospettico di coorte a livello europeo che indaga le relazioni tra dieta e cancro, nonché altre malattie croniche, come quelle cardiovascolari. Con più di mezzo milione di partecipanti, è il più grande studio su dieta e malattie mai intrapreso.

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