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perché questo virus preoccupa questo inverno?

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Poco conosciuto, l’MPVh non è una novità: in realtà questo virus circola da più di 20 anni. © Adobe Stock

L’inverno è il periodo in cui i virus respiratori si moltiplicano. Mentre il virus dell’influenza e quello respiratorio sinciziale (RSV) sono ben noti, il metapneumovirus umano (hMPV) rimane per molti un nome misterioso. Tuttavia questo virus, scoperto nel 2001 da ricercatori olandesi, circola regolarmente da più di 20 anni, soprattutto in inverno e all’inizio della primavera.

Ultimamente, l’aumento dei casi in Cina ha attirato l’attenzione, ma MPVh non è una novità. Sebbene possa causare infezioni talvolta gravi nei soggetti più vulnerabili, non presenta un pericolo paragonabile a quello della SARS-CoV-2.

Il metapneumovirus umano appartiene alla famiglia dei Paramyxoviridae, come il virus respiratorio sinciziale (RSV). È responsabile di infezioni delle vie respiratorie, sia nei bambini che negli adulti.

Secondo studi scientifici, quasi il 90% dei bambini è stato esposto al MPVh prima dei 5 anni, spesso senza che i genitori se ne rendessero conto. Nella maggior parte dei casi, infatti, il virus provoca sintomi lievi, simili a quelli di un comune raffreddore.

Le manifestazioni dell’MPVh sono simili a quelle dell’influenza o di un altro virus respiratorio:

  • Febbre, a volte moderata;
  • Tosse secca o umida;
  • Congestione nasale, anche secrezione abbondante;
  • Mal di gola ;
  • In alcuni casi: difficoltà a respirare.

Nei bambini piccoli, negli anziani o nei pazienti immunocompromessi, l’infezione può progredire fino a bronchiolite, polmonite o esacerbazione di malattie polmonari croniche, richiedendo cure mediche. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti guarisce entro una o due settimane senza complicazioni.

Perché se ne parla così tanto quest’inverno?

Nel gennaio 2025, i dati provenienti dalla Cina hanno mostrato un aumento stagionale delle infezioni da MPVh. Questo fenomeno ha portato a una rinnovata attenzione mediatica, amplificata dai social network. Tuttavia, le autorità sanitarie, compresa l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), hanno subito rassicurato: l’MPVh non rappresenta una minaccia pandemica.

Secondo gli esperti, l’aumento dei casi è normale per questo periodo dell’anno e corrisponde a una circolazione significativa di virus respiratori, dopo diversi anni segnati da restrizioni sanitarie legate al Covid-19.

Come si trasmette il metapneumovirus umano?

L’MPVh si trasmette, come la maggior parte dei virus respiratori, attraverso:

  • Goccioline emesse quando una persona tossisce o starnutisce;
  • Contatto diretto con mani o superfici contaminate, seguito dal contatto con il viso (occhi, bocca, naso).

Una volta nel corpo, il virus si moltiplica nelle cellule delle vie respiratorie e provoca infiammazioni.

Dovremmo quindi preoccuparci di una nuova pandemia?

La risposta è chiara: no. Il metapneumovirus umano è un virus noto a ricercatori e medici da decenni.

A differenza del SARS-CoV-2, non muta rapidamente e non ha dimostrato la capacità di provocare epidemie globali. Gli aumenti dei casi sono stagionali e prevedibili.

Ad oggi non esiste un vaccino o un trattamento antivirale specifico contro l’MPVh. La gestione si basa sul sollievo dei sintomi: idratazione, antipiretici per la febbre e riposo.

Per limitare il rischio di infezione, ecco alcune azioni semplici ed efficaci:

  1. Lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone;
  2. Evitare il contatto ravvicinato con persone malate, soprattutto se a rischio;
  3. Arieggiare regolarmente la casa, anche in inverno;
  4. Pulisci frequentemente gli oggetti e le superfici toccati (maniglie, telefoni, giocattoli).

Queste misure, già essenziali durante la pandemia di Covid-19, restano valide per l’MPVh e altri virus respiratori.

Il metapneumovirus umano è un virus invernale ben noto agli operatori sanitari. Sebbene possa causare gravi infezioni respiratorie nei soggetti più vulnerabili, la maggior parte dei casi rimane lieve.

Applicando le consuete misure preventive e monitorando i sintomi delle popolazioni vulnerabili, tutti possono contribuire a limitarne la diffusione. Tieniti informato e prenditi cura di te!

Ovvero

Nel 2023, il metapneumovirus umano ha suscitato preoccupazione negli Stati Uniti. Il numero di test MPVh positivi era aumentato del 36% rispetto al picco medio osservato prima della pandemia. Al suo apice, a metà marzo 2023, l’11% dei test effettuati è risultato positivo, rispetto alla media solo del 7% di solito.

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